Falsa laurea, Artico fa causa alla Regione per lo stipendio tagliato

La battaglia penale l’ha persa: condannato in via definitiva a un anno e 2 mesi (pena sospesa e non menzione) per quella “laurea americana honoris causa” di nessun valore in Italia, che gli aveva permesso di vincere il concorso da direttore regionale, dopo dieci anni di incarichi dirigenziali a termine. Ma quella civile la sta combattendo e, per ora vincendo, l’ex direttore regionale Giovanni Artico.

Già la Cassazione, come pure la Corte d’Appello penale - pur condannandolo - gli hanno riconosciuto il diritto ai 336 mila euro di stipendio maturato tra il 2013 e il 2015, perché pur non avendo i titoli, il lavoro lo aveva svolto. E quindi andava pagato. Ora l’ex dirigente regionale e ex sindaco di Cessalto e il suo legale - l’avvocato Rizzardo del Giudice - hanno messo in mora la Regione Veneto per altri 70 mila euro. Artico, dopo essere stato sospeso da ogni incarico allo scoppiare del “caso”, era stato riammesso in servizio su ordine del Tribunale del Riesame. «Ma a quel punto», spiega l’avvocato del Giudice, «la Regione gli aveva comunque decurtato lo stipendio. Abbiamo perciò promosso tre decreti ingiuntivi: due sono già stati accolti e la Regione ha pagato. Un terzo è stato opposto dall’ente, che rivendica un risarcimento per la consumata violazione. In primo grado, nel 2019, la Regione aveva chiesto 336 mila euro per risarcimento del danno, per asserita nullità del contratto: richiesta rigettata dal Tribunale del lavoro di Venezia, trattandosi dello stipendio percepito regolarmente come dirigente, dal 2013 e non potendo rientrare dalla finestra quella confisca di beni già negata in sede penale». Resta la “laurea” farlocca, che gli è costata la condanna penale. «La sua totale buona fede», conclude il legale, «sta nel fatto che l’aveva ricevuta nel 1993 e il Miur ha escluso che fosse equiparabile solo dieci anni più tardi. E non c’è stato danno: anche la Corte dei Conti lo ha assolto».



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