Ex scuola De Amicis nel piano alienazioni

Il malandato bilancio di Ca’ Farsetti costringe la giunta Brugnaro a tornare a discutere di dismissioni di beni immobili per garantire fondi per interventi e progetti, altrimenti difficilmente realizzabili. E poco importa se finora il piano delle alienazioni dell’ex giunta di centrosinistra non ha dato risultati.
La discussione su questo tema in giunta pare d’obbligo, vista la situazione dei conti. E ci sono anche posizioni che potrebbero animare il dibattito in città, come quella per esempio di inserire nei piani di vendita l’ex De Amicis di via San Pio X, la scuola di tanti mestrini, e di togliere invece la Manuzio di viale San Marco, chiusa da un paio d’anni e finora rimasta nella lista delle possibili cessioni, senza prospettiva.
Sulla Manuzio si sbilancia l’assessore Renato Boraso: «Perché prevedere una vendita di una area con una capacità edificatoria residenziale stimata in 22 mila metri cubi che vorrebbe dire creare un’altra torre in una zona già densamente abitata», ammette l’assessore. «Sicuramente di alienazioni, bisogna parlare ma per me la Manuzio può essere tolta e utilizzata per altri scopi». E, da voci di corridoio, in giunta ora si parla anche di vendere l’ex De Amicis, che per la vicinanza alla torre civica di Mestre e a via Palazzo e le vecchie previsioni del Piruea attuato dalla giunta Cacciari, e che ha portato a costruire un palazzo sopra il giardino pubblico a fianco della vecchia scuola elementare, aveva invece una destinazione ben diversa: quella di casa della città, un luogo dove dare visibilità alle tracce della storia di Mestre che non avranno uno spazio, invece, nel nuovo museo M9. Un progetto che tante associazioni , compreso il Centro studi storici, appoggiano da anni senza trovare un concreto aiuto da parte dell’amministrazione comunale. (m.ch.)
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