Ex Edison e Monteverdi buchi neri di Marghera

MARGHERA. Due situazioni diverse, due recuperi difficili ma che potrebbero in parte risolvere l’annoso problema delle strutture sportive e culturali di Marghera. L’ex palestra-auditorium Monteverdi, abbandonato da giugno 2011 dopo la vendita a Est Capital, e l’ex scuola Edison, di proprietà comunale ma sottoutilizzata dopo la chiusura dell’istituto professionale che ospitava, sono state ieri oggetto di un’ispezione congiunta di Municipalità e Comune nell’ipotesi di un futuro riutilizzo. Ma la situazione è critica.
Ieri mattina gli assessori allo sport, Andrea Ferrazzi, e al patrimonio, Bruno Filippini, sono stati accompagnati dal presidente della Municipalità, Flavio Dal Corso, e dai delegati Bruno Polesel e Valdino Marangon in una visita alla Monteverdi di piazzale Giovannacci e all’ex scuola Edison di via Oroboni. La visita, nata per verificare alla presenza dei responsabili del Comune lo stato attuale degli immobili, ha purtroppo evidenziato alcune situazioni di evidente difficoltà e degrado. A circa un anno dalla dismissione, infatti, non è stato certo positivo lo spettacolo che ha offerto la Monteverdi. Sporcizia nel cortile e all’interno, mancanza di ogni arredo sportivo (fortunatamente non portati via, ma nei depositi della Municipalità) e degli impianti termici hanno infatti accolto l’arrivo della delegazione in palestra, mentre all’interno dei locali dell’auditorium risultano divelte alcune file di sedie e sono presenti infiltrazioni dal soffitto.
Una situazione che, verificatasi nei pochi mesi di chiusura, non può che tendere a peggiorare e che l’assessore Ferrazzi ha commentato subito come “degrado da risolvere”. Di proprietà attuale di Est Capital, la palestra Monteverdi è stata richiesta a gran voce dalla Municipalità che però, per un ritorno all’uso pubblico, dovrebbe accollarsi tutte le spese di restauro e un canone di affitto. «Si potrebbe fare», dice il presidente di Municipalità Flavio Dal Corso, «ma solo se ci viene garantito dai proprietari l’uso per almeno un quadriennio».
La paura evidente appare quella che una volta completati i lavori a carico comunale, Est Capital possa trovare un compratore e subito revocare la locazione e trovarsi con una struttura sua e rimessa a nuovo a costo zero.
Diversa la situazione per l’ex Edison. La scuola, di proprietà comunale, è in parte ancora in uso, con una piccola palestra e un’area in concessione agli uffici della prefettura e, seppure bisognosa a su volta di una completa ristrutturazione e messa a norma, resterebbe poi bene comunale. «In questo caso», spiega Dal Corso, «il progetto sarebbe quello di creare almeno altre due piccole palestre all’interno e usare il resto della struttura come valvola di sfogo per la scuola Einaudi che ha problemi di capienza. Il progetto però è stimato attorno ai tre milioni di euro, una cifra troppo alta per gli attuali fondi comunali».
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