Ex dirigente del Consorzio contesta il licenziamento

Maria Teresa Brotto era stata coinvolta nell’inchiesta per la corruzione del Mose Prima testimonianza davanti al giudice del lavoro, udienza rinviata al 4 maggio
Di Giorgio Cecchetti

Ancora un’udienza per l’ex braccio destro di Giovanni Mazzacurati al Consorzio Venezia Nuova, l’ingegnere veneziana Maria Teresa Brotto.

Ma questa volta niente a che fare con la corruzione per il Mose (dal processo ne è uscita patteggiando una pena di due anni di reclusione e con il pagamento di 600 mila euro, sentenza ormai passata in giudicato): la ex vice direttore tecnica del Consorzio è comparsa davanti al giudice del lavoro di Venezia Anna Menegazzo perché proprio lei ha presentato ricorso contro il suo licenziamento.

Per i suoi avvocati non sono bastate a cacciarla dal suo posto di lavoro le accuse che le sono state mosse. Stando alla Procura della Repubblica di Venezia, ha dovuto rispondere di essere stata il braccio operativo di Mazzacurati per corrompere i presidenti del Magistrato alle acque Patrizio Cuccioletta, anche lui uscito dal processo con un patteggiamento, e Maria Giovanna Piva, che affronterà invece il processo in aula a cominciare dal 14 aprile assieme all’ex sindaco Giorgio Orsoni, all’ex ministro Altero Matteoli e altri.

Gli avvocati dell’ex dirigente, che tra l’altro era stata anche arrestata, sostengono che una sentenza di patteggiamento non fa stato, mentre gli avvocati del Consorzio Venezia Nuova affermano che i fatti di cui si è macchiata hanno fatto cadere la fiducia nella sua persona da parte del datore di lavoro.

Ieri, il giudice ha ascoltato il primo testimone chiamato da Maria Teresa Brotto, il geometra Federico Pasqualato, anche lui un tecnico del Consorzio ora in pensione. Ma non del tutto, in realtà, visto che nonostante i suoi 73 anni, è stato chiamato in qualità di consulente dal Magistrato alle Acque, cioè dall’organo che doveva e deve ancora controllare i lavori svolti e le spese sostenute dalle imprese del Consorzio per la realizzazione delle paratie mobili alle bocche di porto della laguna e uffici nei quali Maria Teresa Brotto aveva buonissime conoscenze.

Pasqualato, comunque, ieri, si sarebbe limitato a riferire che l’ingegnere in questione era un gran lavoratrice, la prima ad arrivare in ufficio la mattina e l’ultima ad andarsene alla sera. Niente a che fare con i motivi che hanno spinto la nuova dirigenza del Consorzio a licenziarla dopo il terremoto.

L’udienza è stata poi rinviata al prossimo 4 maggio perché il giudice deve sentire un altro testimone, assente ieri, sempre chiamato dagli avvocati dell’ingegner Brotto.

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