Ex Cral Montedison, nuovo blitz
Sgomberati 23 sbandati, ma poche ore dopo qualcuno era già tornato

Due immagini dello stabile in via Fratelli Bandiera, rifugio di sbandati e senzatetto. A destra un interno dove si accampano tra i rifiuti alcuni disperati
MARGHERA.
È diventato il rifugio di sbandati ma pure di spacciatori che, provenendo da Padova, piazzano la droga sulle piazze di Mestre e Marghera. Una base d'appoggio ideale quell'edificio tra via Galvani e via Fratelli Bandiera che in passato ha ospitato lo storico Cral della Montedison. Per di più a due passi da una fermata del bus. Ieri mattina lo sgombero su ordine del questore Fulvio Della Rocca. Poliziotti del commissariato di via Cosenz, carabinieri, agenti della polizia locale e finanzieri hanno fatto irruzione nell'edificio trovandovi all'interno 23 persone. Tranne due italiani, tutti gli altri erano stranieri e in prevalenza comunitari. È l'ennesimo albergo dei disperati sgomberato quest'anno in città e nell'immediata periferia. Luoghi dove gente senza speranza s'incontra con spacciatori e sbandati. Lo sgombero è stato deciso durante un tavolo tecnico alcune settimane fa dopo che lo stato di degrado e la presenza di persone all'interno dello stabile erano diventati evidenti. Già diverse volte le forze dell'ordine sono intervenute per allontanare le persone presenti. Anche in quel caso piccoli pregiudicati e senza fissa dimora che trovavano in quelle quattro mura un rifugio non solo per la notte. All'inizio si trattava solo di sbandati, poi sono arrivati i tunisini, molti dei quali spacciatori. A quel punto la situazione ha cominciato a peggiorare e prima che degenerasse la decisione dello sgombero che comunque non sarà l'ultimo visto che già ieri, a poche ore dall'entrata in azione delle forze dell'ordine, qualche disperato era ritornato. Dei tunisini trovati all'interno, alcuni con piccoli precedenti, uno aveva un pedigree giudiziario ben più solido. Dopo l'identificazione il magrebino è stato portato nel Cie di Gradisca d'Isonzo in provincia di Gorizia in attesa dell'espulsione. Tutti gli altri stranieri sono stati fotosegnalati all'ufficio immigrazione della Questura. Dopo l'identificazione sono stati allontanati. La polizia locale, considerata la situazione igienico-sanitaria a rischio, ha ordinato alla proprietà dello stabile di mettere in sicurezza l'edificio. Dovrà essere ripulito e gli accessi chiusi in modo da impedire l'accesso dall'esterno alle persone non autorizzate. Il controllo di ieri mattina è stato eseguito anche con l'impiego di un cane antidroga della Guardia di Finanza. Al termine delle ricerche però non è stata trovata sostanza stupefacente. Del resto gli spacciatori tengono la droga in un luogo diverso da dove hanno il loro rifugio.
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