Ex cinema Excelsior chiuso da 5 anni simbolo della crisi «Nessun interesse»

Il proprietario Gianantonio Furlan è sconfortato «La situazione del centro mi sembra drammatica»



«La situazione del commercio in centro appare drammatica. Per questo al momento non ho novità, ci stiamo confrontando con il mercato e c’è dell’interesse ma non ci sono segnali concreti. Ma non mollo ».

Piazza Ferretto si svuota di negozi e se sul lato di via Poerio l’emeroteca non trova gestori capaci di investire secondo le richieste del Comune, dall’altra parte, verso la torre, c’è uno spazio privato che è un simbolo cittadino, l’ex cinema Excelsior, che è chiuso dal dicembre 2013. La bella facciata stile liberty costruita da Vittorio Furlan tra il 1911 e il 1914 con duemila metri quadri di spazi, dovrebbe diventare un palazzetto della moda, ma resta vuoto. Da noi interpellato, Gianantonio Furlan, erede della dinastia che del cinema ha fatto la sua vita, ammette le difficoltà di trovare interlocutori che investano sul palazzo.

«Viviamo la difficoltà generale dei centri urbani che a Mestre è acuita dal fatto che non c’è più interesse ad aprire spazi commerciali. I piccoli se ne stano lontano, i grandi se ne sono già andati tutti nei centri commerciali attorno al centro cittadino o negli outlet. La realtà è questa. L’unico fermento lo si vede per bar e ristoranti , forse anche per l’effetto del turismo ma occorre riuscire a far sconfinare i turisti del distretto che sta nascendo vicino alla stazione fino al centro di Mestre. I turisti vengono a bere e mangiare, non certo a comperare. E non vedo un effetto trainante, per ora, di M9, nonostante la bellezza dei luoghi. La situazione mi pare in continuo peggioramento», dice Furlan. E continua: «Anche un imprenditore storico come Vedovato ha chiuso i suoi quattro negozi e questo fa capire che oramai non ci sono margini per il centro. E di conseguenza la centralità di piazza Ferretto sta venendo sempre meno», spiega Furlan, con un forte pessimismo per la situazione economica del centro cittadino.

Del resto come non essere pessimisti: basta passeggiare in centro per rendersi conto che ci sono intere zone del centro con le vetrine vuote, dalla piazza Ferretto fino a galleria Barcella. E anche in via Mestrina negozi che avevano clientela e nome come “Lori” annunciano il “fuori tutto” dei propri locali. La svendita per cessazione attività riguarda anche i negozi della classe “Tutto ad un euro”, come quello a fianco della pasticceria Hora a fianco di Galleria Matteotti.

«Non credo neanche che la causa di fondo si debba ricercare negli affitti alti praticati dalle proprietà degli immobili che ospitano negozi», incalza Gianantonio Furlan, «credo che il problema di Mestre sia genetico. Non attraiamo i grandi marchi, reggono le catene del franchising, se decidono di restare», dice l’imprenditore.

E così nell’attesa di trovare acquirenti e proposte commerciali che consentano di rianimare l’Excelsior, il palazzo che è tra i simboli del Liberty mestrino con gli affreschi di Alessandro Pomi sulla facciata e nella grande sala interna, ospita alcuni appartamenti in affitto ai piani alti e per il resto è vuoto. Un vero peccato per un edificio che fa parte della storia cittadina: non solo sono passati di qui tanti film ma anche tanti personaggi e politici. Nel 2018 il consiglio comunale ha confermato il destino che era segnato fino dal 2012 quando le licenze cinematografiche di Excelsior e Corso furono usate per la creazione della multisala Img al Candiani.

La proprietà ha potuto modificare la destinazione d’uso dei due edifici in cambio del pagamento al Comune del beneficio pubblico, pari a 790 mila euro (450 mila per l’ex cinema Excelsior e 340 mila per il Corso). Il Corso resta sala teatrale in affitto. L’Excelsior rimane invece vuoto, in attesa di tempi migliori. —



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