Evasione fiscale Le carte del Pam restano sequestrate

Nonostante la Corte di cassazione, davanti alla quale aveva ricorso l’avvocato Antonio Franchini, gli avesse dato ragione e avesse rinviato nuovamente al Tribunale del riesame di Venezia la questione, due giorni fa i giudici veneziani hanno ribadito la loro decisione, confermando il sequestro dell’enorme documentazione sequestrata dalla Guardia di finanza alla «Pam», la società guidata dal veneziano Arturo Bastianello e che gestisce decine di supermercati con lo stesso nome, gli ipermercati «Panorama» e la catena di ristorazione veloce «Break». Bastianello è finito sotto inchiesta per evasione fiscale assieme ad altri componenti del consiglio d’amministrazione e dirigenti del gruppo. Stando alle accuse delle «fiamme gialle», «Pam» avrebbe utilizzato fatture false e in questo modo avrebbe evaso 136 milioni di Iva in quattro anni, dal 2003 al 2006, e utilizzato componenti positive di reddito per 680 milioni. Le indagini erano partite a Padova nei confronti di due società (Alinghi e Doge) e riguardavano la compravendita di telefoni cellulari e di televisori al plasma con ditte con sede in Germania. Nel 2006erano state arrestate per associazione a delinquere undici persone, quattro anni dopo gli accertamenti avevano raggiunto «Pam» ed era scattata la perquisizione negli uffici della grande società di distribuzione e ristorazione.
La famiglia Bastianello e «Pam» hanno sempre respinto le accuse, sostenendo di essere perfettamente in regola. Dopo la perquisizione nei loro uffici, l’avvocato Franchini aveva ricorso al Tribunale del riesame, che gli aveva dato torto, ma in Cassazione le sue tesi erano state accolto, così quella decisione era stata annullata e gli atti nuovamente inviati al Tribunale del riesame per una nuova decisione. Due giorni fa si è presentato anche il pubblico ministero Roberto Terzo, che ora conduce l’inchiesta dopo che altri magistrati l’hanno portata avanti negli anni. Dopo aver ascoltato avvocato e rappresentante della Procura i giudici del Riesame hanno ribadito che la documentazioone può rimanere sotto sequestro.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia