Estesi gli incentivi per ex operai Ditec

QUARTO. La proposta lanciata dai sindacati era sul tavolo, ma da ieri è finalmente messa nero su bianco. I benefici previsti per chi assume un ex lavoratore della Ditec saranno concessi non più solo alle aziende associate a Confindustria, ma alle imprese di tutti i settori: commerciali, artigiane, della piccola industria e anche a quelle non iscritte.
Sul piatto 9.600 euro lordi per ogni ex lavoratore assunto full time, che diventeranno 14.400 euro se ad assumerli è un’azienda che decide anche di investire sul sito dello stabilimento di via Pascoli. L’accordo è stato firmato ieri da Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Confindustria e Ditec.
«Abbiamo insistito con l’azienda per arrivare a estendere i benefici non solo alle associate a Confindustria», dice Giuseppe Minto della Fiom-Cgil, «con questo accordo a tutte le imprese che assumeranno un ex dipendente Ditec, oltre ai benefici previsti dalla legge, andranno 9.600 euro lordi per ogni lavoratore che viene assunto al di fuori del sito di Quarto. Mentre un’eventuale azienda che vorrà avviare un’operazione industriale sul sito di via Pascoli (purché non sia concorrente della Ditec nel settore delle porte scorrevoli) porterà a casa un beneficio economico di 14.400 euro per ogni lavoratore assunto full time, oltre ai vari benefici fiscali comunali e regionali inseriti a suo tempo nell’accordo». Attualmente sono ancora 33 i lavoratori ex Ditec in cassa integrazione. «Con queste risorse a disposizione», conclude Minto, «da adesso fino a settembre, quando scadrà la cassa integrazione, bisognerà fare di tutto per dare un’occupazione ai lavoratori, ma soprattutto per far sì che finalmente si trovi qualcuno che abbia la volontà di riprendere l’attività industriale sul sito di Quarto». In tal senso il sindacato invierà fin da subito il nuovo accordo sui benefici alla Regione, a Veneto Lavoro e alle varie categorie economiche, a iniziare da Apindustria che proprio nei giorni scorsi aveva lanciato una proposta di riconversione del sito di via Pascoli, ovvero trasformarlo in un polo della logistica grazie alla posizione vicina al Passante e alla tangenziale di Mestre.
Giovanni Monforte
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