Esplosivi e armi nell’abitazione «Aveva accumulato debiti»

Per i vicini Diego Simion, impiegato di Veritas, «era tranquillo e affidabile» Altre testimonianze da Piazza Vecchia: usava la sua casa come deposito per altri 
sequestro arsenale da parte dei Carabinieri
sequestro arsenale da parte dei Carabinieri



«Diego Simion? Una persona di cui qui a Piazza Vecchia nessuno avrebbe mai sospettato. Una persona tranquilla. Vive in paese senza mai aver avuto problemi da circa 20 anni».

A spiegarlo sono i vicini di casa a Piazza Vecchia dell’impiegato Veritas che è stato arrestato dai carabinieri. E tra le ipotesi, ora, spuntano anche i debiti. Aveva in casa una vera e propria santabarbara di armi, di cui diverse da guerra e esplosivo e un ingente quantitativi di droga. L’uomo risiede in località Piazza Vecchia a Gambarare di Mira in via Volontari della Libertà al civico 45. Dietro le quinte però, le voci su cosa possa aver convinto l’impiegato Veritas di 58 anni (un tempo specializzato nei servizi cimiteriali, e poi in servizio nella sede centrale di Mestre) a tenere in casa quel materiale, parlano di debiti accumulati nel corso degli anni da saldare.

«A quanto si sa», spiega una residente della località di Piazza Vecchia, «circolano voci che dicono che Simion ha accumulato grossi debiti e che per questo abbia tenuto quel materiale, magari usando la sua casa come un deposito per conto di qualcun altro».

Qualche altro residente non esclude che l’uomo fosse finito alla fine nel giro della droga. Una ipotesi però che però non traspariva in modo evidente dalla sua condotta. Il 58 enne che è in carcere, ad ora non ha risposto alle domande dei magistrati. «Simion era un tranquillo cliente del nostro locale», spiega il titolare di una trattoria del paese, «giocava spesso a calcio con i miei figli piccoli, e veniva a prendersi del cibo. Una persona affabile che certo non avrei mai immaginato avesse in casa quello poi che si è scoperto».

«Era una persona tranquilla», dicono altri, «fino a poco tempo fa non c’erano nemmeno i cancelli sulla villetta che si è costruito proprio a ridosso dell’idrovia e della bretella Mira Lanza. Segno che si sentiva sicuro che nessuno potesse derubarlo».

La scena dell’arresto però e la perquisizione della casa nei giorni scorsi è stata vista da decine di persone a Piazza Vecchia. «Per una notte intera», spiegano alcuni vicini, «diverse pattuglie di carabinieri hanno controllato da casa rovistandola da cima a fondo. Non ci spiegavamo cosa fosse capitato, poi abbiamo letto i giornali».

Diego Simion lavora nella municipalizzata dei rifiuti dal 1997 e fino all’arresto dell’altro giorno non aveva mai dato a pensare per il suo comportamento considerato esemplare. Dopo l’arresto però l’azienda ha deciso di sospendere dal servizio l’uomo che ora è in carcere mettendolo, a zero euro come retribuzione. Nelle prossime settimane con l’eventuale sviluppo della vicenda anche dal punto di vista giudiziario, l’azienda potrà anche avviare le procedure che poteranno alla rescissione del contratto di lavoro e quindi al licenziamento. —



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