Esplode bombola di gas Distrutto il “paninaro” Quattro feriti, due gravi

Il mezzo era parcheggiato di fronte a Leroy Merlin, centro commerciale evacuato La moglie del titolare e una dipendente in prognosi riservata per le ustioni

marghera. Uno scoppio violentissimo, un boato risuonato per chilometri, ha scatenato il panico ieri mattina, nel piazzale antistante il centro Leroy Merlin a Marghera, tra urla, fuoco, feriti.

A esplodere - alle 13.30 - è stato il camioncino di “Gianni il Paninaro”, piazzato proprio vicino all’entrata del centro commerciale: in un attimo, il furgone fast food è stato avvolto da un fumo nero e dalle fiamme, trasformandosi in una pira rovente, che in pochi minuti l’ha carbonizzato.

Sono gli stessi vigili del fuoco - questa volta - a parlare di “miracolo” se l’incidente non si è trasformato in una strage. Ma le conseguenze sono comunque pesanti: quattro persone ferite, in particolare due donne gravemente ustionate, una in prognosi riservata, fortunatamente, non in pericolo di vita.

A causare l’improvvisa esplosione è stato lo scoppio di una bombola del gas, a bordo del camioncino: a descrivere la portata dell’evento è anche l’ipotesi di reato valutata dalla pubblico ministero Lucia D’Alessandro, che sta meditando di indagare per disastro colposo. Si tratterà di verificare l’origine dello scoppio e se tutte le norme di sicurezza siano state rispettate.

I vigili del fuoco sono intervenuti nel giro di pochissimi minuti, mentre il vicino centro commerciale si svuotava: è stato evacuato fino alle 14.

Ad essere stati travolti dall’esplosione sono stati Giovanni Marcuccio, 70enne di Mirano, per tutti semplicemente “Gianni”: è lui il proprietario del furgoncino. A versare nelle condizioni più gravi, però, sono la compagna dell’uomo, Jongjit “Titty” Prasoetsiri, di origini thailandese, 44 anni, e una dipendente della piccola impresa di street food, M. C. (40 anni), veneziana: è lei a versare in condizioni più gravi, ricoverata in prognosi riservata. Presa in carico dal Centro grandi ustioni padovano diretto dal dottor Bruno Azzena, la donna è ventilata artificialmente, ha ustioni di secondo grado estese sul 35% del corpo.

Manuele Gasparinetti, 50enne di Spinea, aveva appena ordinato il suo panino, quando è stato scaraventato lontano dalla forza dell’esplosione: per lui - quasi incredibilmente - solo contusioni e un grande spavento. Tutti e quattro sono stati trasportati all’ospedale Dell’Angelo e, da qui, le due donne sono state trasferite a Padova e Verona.

L’esplosione ha coinvolto tutto quello che circondava il furgoncino: carbonizzata la moto di Gasparinetti, così come il suo cellulare. Incredibilmente illesa, invece, l’auto, una Renault, di proprietà della dipendente. La fuga di gas che ha innescato l’incendio, ha a sua volta causato - in una pericolosissima catena di eventi - il surriscaldamento di un’altra bombola, che è esplosa finendo a una cinquantina di metri di distanza dal furgoncino.

Molto pericoloso l’intervento per i vigili del fuoco, che hanno dovuto agire sapendo che all’interno del furgone c’erano altre bombole: quattro quelle in dotazione alla cucina del furgone. Tra fuoco e denso fumo nero, i pompieri sono riusciti a individuare e mettere in sicurezza le bombole spegnere l’incendio. —

Laura Berlinghieri

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