Eraclit-Venier rischia la chiusura chiesto il concordato preventivo

Una delle più antiche fabbriche di Porto Marghera, la storica «Eraclit - Venier spa » di via Elettricità rischia di chiudere i battenti. Nei giorni scorsi, infatti, il titolare, Oreste Venier, nipote del fondatore che portava il suo stesso nome e che aprì l’attività il 14 gennaio 1925, ha chiesto il concordato preventivo in modo da evitare il peggio. Adesso in fabbrica sono rimasti 28 dipendenti, ma un tempo erano molti di più, anche 120 quando i pannelli che producevano per l’edilizia prendevano proprio il nome dalla fabbrica veneziana. Ora, toccherà ai giudici del Tribunale, il magistrato delegato è Marta Gasparini, nominare un commissario, il quale prenderà in esame i libri contabili e tra qualche mese dovrà dire se la situazione è sanabile o meno e in quale modo. La strada potrebbe essere anche quella della vendita nel caso si trovasse un acquirente.
Tra le cause del dissesto, oltre alla crisi economica generale che ha colpito in particolare il settore edile, c’è anche quello che i vertici aziendali hanno indicato come vera e propria concorrenza sleale da parte di una ditta tedesca, grazie al passaggio di un dirigente della Eraclit ai concorrenti. È accaduto due anni fa, quando il dirigente, licenziato dalla Eraclit, è stato assunto dai concorrenti e avrebbe passato una serie di informazioni, soprattutto sul piano commerciale. Così, avrebbe inviato a tutti i clienti dell’azienda di Porto Marghera una lettera in cui annunciava il suo passaggio dall’altra parte invitandoli a rifornirsi di pannelli non più a Porto Marghera ma presso la ditta tedesca. Naturalmente la Eraclit ha avviato subito una causa davanti al Tribunale di venezia per concorrenza sleale e la decisione del Tribunale dovrebbe giungere tra poche settimane.
Nel 2000 i vertici aziendali hanno cercato di differenziare la produzione e oltre a continuare a produrre pannelli per l’edilizia è stata avviata la «Marmi e Graniti Eraclit srl» a Peseggia prima e la «Neural Engineerg spa» poi inserendosi nel mercato delle nuove tecnologie. Venier ha cercato di proporre, ad esempio, soluzioni elettroniche che potrebbero essere adottate dalla città. Lo scorso anno aveva proposto di utilizzare l'elettronica per gestire con un localizzatore l'assistenza ai senza tetto e aveva lavorato a progetti di paline wi-fi per il controllo del moto ondoso. Poi, quando si era iniziato a parlare di controlli dei flussi di turisti, aveva contato di poter sperimentare, affidandosi ad un gruppo di almeno venti volontari, la sua ultima iniziativa. Un sistema che permette di tracciare persone, merci, imbarcazioni, con un consumo bassissimo (la batteria dura almeno un anno) e che potrebbe diventare anche un gadget per turisti, inserito all'interno di una murrina da portare al collo e che resta al turista alla partenza da Venezia.
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