«Era perfettamente in grado di pilotare»
MUSILE. Dolore e costernazione per la morte del commercialista di Montebelluna, Benito Cavasotto, morto a 77 anni in un incidente aereo mentre da Trevignano stava volando con il suo elicottero Syton a turbina verso l’aviosuperficie di Caposile delle "Papere Vagabonde". Nessun dubbio sulla dinamica, e infatti le indagini condotte dai carabinieri di San Donà, con i vigili del fuoco, sono state chiare sin dall’inizio, quando è stato rintracciato il velivolo in mezzo a un campo a Croce di Musile, con il corpo senza vita del commercialista sbalzato dall’abitacolo in fiamme. Cavasotto è stato vittima del disorientamento spaziale tipico del volo nella nebbia.
La salma è già stata restituita ai familiari, mentre sono sotto sequestro i resti dell’elicottero che ha preso fuoco dopo la caduta nei campi di Croce di Musile, di fianco a via Casere. Ora le “Papere Vagabonde” di Caposile, cui era iscritto, stanno pensando a un’iniziativa nel ricordo di Cavasotto.
«Era un socio storico», ricorda il direttore del club e istruttore di volo, Erich Kustatscher, «legato a noi da decenni. Purtroppo è stato vittima di una tragedia inevitabile che si è consumata a causa della nebbia, una condizione climatica che in volo non lascia davvero scampo. Non ci sono dubbi pertanto sulla dinamica».
Kustatscher poi se la prende con chi ha messo in dubbio le capacità del commercialista di 77 anni di guidare un elicottero: «Benito era perfettamente in grado di pilotare. Aveva passato tutti gli esami medici specifici e quindi queste sono polemiche che non hanno senso per chi ha questa passione. Benito», aggiunge ancora l’istruttore di volo «era molto più sveglio di tanti giovani che conosco».
«Stiamo ora pensando a un’iniziativa nel ricordo di Cavasotto», conclude addolorato il direttore del club di volo, «in attesa di conoscere la data dei funerali».
Un volo per Benito Cavasotto sarà il modo migliore per ricordare questo grande appassionato e socio storico che sul suo elicottero Syton spesso si alzava dalla sua Trevignano per andare a trovare gli amici all’aviosuperficie di Caposile. Era partito venerdì e lo stesso ha fatto sabato mattina. A Trevignano, dove era originario, splendeva il sole, non poteva immaginare che nel Veneto Orientale avrebbe trovato quella coltre di nebbia per lui fatale. Grande commozione anche a Montebelluna dove abitava e dove si stanno organizzando i funerali.(g.ca.)
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