Epigrafe choc per ricordare lo chef morto

I genitori di Matteo Montagner hanno pubblicato oltre alle foto del figlio anche le auto distrutte per contestare la ricostruzione ufficiale dell’incidente 
DE POLO - TOMMASELLA - SAN DONA - MONTAGNER MATTEO EPIGRAFE DI RICORDO
DE POLO - TOMMASELLA - SAN DONA - MONTAGNER MATTEO EPIGRAFE DI RICORDO

musile. Per ricordare Matteo Montagner a un anno dalla morte, i genitori non hanno voluto una semplice epigrafe. Il 22enne aiuto cuoco di Musile, morto nel giugno 2018 mentre tornava dal lavoro in un ristorante di Cortellazzo, I Pescatori, si era scontrato frontalmente in via Colombo con un furgone. Un tragico incidente in cui il giovane perse la vita al volante di una Seat Ibiza. Ieri è comparso tra i necrologi il suo ricordo annunciando la messa in suffragio domenica alle 9 all’oratorio don Bosco di San Donà. Le foto lo ritraggono sorridente in casa con il suo gatto e poi con la divisa da chef. Ma subito sotto compare anche le foto della sua auto distrutta. Così la mamma Anna Maria, il papà Natalino e la sorella Laura scrivono a suo nome, immaginando che sia Matteo a parlare: “Se le persone alla guida non fossero distratte non sarebbe successo questo e io non sarei qui appeso”.

Una frase forte che ha impressionato le tante persone che si sono fermate. I familiari hanno di recente denunciato pubblicamente che quell’incidente stradale non è stato ricostruito con completezza, che mancavano delle testimonianze chiave per la ricostruzione della dinamica. E chiedono ancora giustizia per Matteo. Non si sono costituiti parte civile al processo penale per chiedere i danni. Hanno chiuso le pratiche con l’assicurazione del conducente dell’altro mezzo coinvolto, un furgone Volkswagen di una ditta di produzione e consegna del caffè. Ma contestano alcune fasi della ricostruzione e degli accertamenti. Secondo la Procura, che ha rinviato a giudizio per omicidio stradale il conducente del furgone, un 45enne di Jesolo, bisogna attribuire una quota di responsabilità a tutti e due. L’avvocato del 45enne che era alla guida del furgone non ha scelto riti alternativi e affronterà la discussione certo della innocenza del suo assistito. Il consulente nominato dalla Procura ha stabilito che Montagner avrebbe invaso la corsia opposta, mentre il 45enne non avrebbe mantenuto la destra. L’avvocato di quest’ultimo sostiene al contrari la sola invasione di carreggiata di Montagner. —

G.Ca.

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