Elezioni comunali a Venezia. Tutti i candidati, le liste e i programmi

Dalle dichiarazioni alle analisi, dagli obiettivi alle eventuali alleanze, ecco la guida per capire cosa pensa e a cosa punta ognuno dei  nove candidati sindaci. Tutto quello che c'è da sapere per il 21 settembre

VENEZIA. Il capoluogo di Regione, più simbolo che sostanza, ma pur sempre uno dei pochi posti in Veneto che non ha mai avuto un sindaco espressione del centrodestra fino all'ultima elezione. 

Ora Luigi Brugnaro,  sindaco e padrone del gruppo di lavoro interinale Umana punta al bis e punta anche all'elezione al primo turno. Il presidente della Reyer, forte di un potente apparato mediatico, vuole rimodulare la sua Lista fucsia per continuare a tentare di darle una connotazione meno destrorsa possibile - pur essendo espressione certamente del centrodestra - con il doppio obiettivo di  non opporsi troppo alla tradizione di tre città che sono a lungo state di centrosinistra e, sopratutto, di staccarsi dall'abbraccio mortale della Lega, alleato ma anche possibile nemico a seconda che si tratti dell'anima zaiana (alleata) o salviniana (nemica).

La vera sfida sarà con Pier Paolo Baretta, l'uomo del dialogo che si oppone al decisionismo un po' "simil macho" di Brugnaro proponendo appunto "un altro modo è possibile" anche nello slogan. Veneto all'interno del ministero dell'Economia ha riunito un gruppo all'apparenza più compatto di quello del'avversario. Baretta punta al secondo turno: se Brugnaro non passerà subito, infatti, le possibilità di alargare il fronte degli scontenti dell'attuale sindaco, aumenteranno e di molto.

Sempre dal centrosinistra arriva Giovani Maria Martini, ex presidente della municipalità del centrostorico, sostenuto dalle liste più ecologiste. Una distinzione utile per svincolarsi da "obblighi" imposti da segreterie di partito ma anche una distinzione dovuta dopo il suo "proporsi" quale candidato unico del centrosinistra, mossa che ha fatto arrabbiare, e non poco, il Pd.

Candidati di una singola lista sono invece Sara Visman, forte del lavoro portato avanti in Consiglio dall'intero Movimento 5 Stelle.

Poi Marco Gasparinetti, che con la lista Terra e Acqua 2020 stabilisce anche nel nome la separazione tra le due città, Mestre e Marghera da una parte e Venezia dal'altra.

A voler coronare il sogno dei due comuni distinti è anche la Civica Sitran, che candida Marco Sitran, da sempre autonomista del centro storico.

Autonomista nel senso più indipendentista è il Partito dei Veneti che candida Stefano Zecchi, già docente di Estetica a Milano, opinionista su giornali e trasmissioni amate dal pubblico di centrodestra.

A fargli concorrenza ci sarà però Maurizio Calegari, che riunisce nella lista "Italia giovane e solidale", le liste "Vox Italia", il partito fondato da Diego Fusaro come "alternativa sovranista", e il Partito Valore Umano, gruppo fondato da Pasquale Ruga.

Infine il Partito comunista dei lavoratori, che propone una lista di candidati consiglieri "duri e puri" pronti alla difesa dei diritti, espressione di realtà di ogni genere e di tutto il territorio e che ha scelto come sindaco Alessandro Busetto.

 

 

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