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Depositate ieri a Marcon tre dichiarazioni anticipate sul fine vita: «Finalmente hanno vinto i diritti»

MARCON. Depositate le prime tre dichiarazioni anticipate di trattamento di fine vita. Ieri è stato un giorno importante per il Comune di Marcon, ma anche per tutta la provincia di Venezia. Sulla scorta della convenzione (della durata di tre anni) siglata tra il Comune e il Collegio Notarile veneziano, tre abitanti del territorio iscritti alle liste anagrafiche hanno preso appuntamento e incontrato il notaio Michele Manente, l’unico con sede “in Marcon”, il che significa che è il solo in questo momento “incardinato” nel territorio e che dunque è stato scelto per svolgere questo compito.

La prima ad aver consegnato le proprie “volontà” è Luisa Codato, dell’associazione Luca Coscioni oltre che del Cif (Centro Italiano Femminile), già vicesindaco e impegnata nel sociale che ha a lungo combattuto per poter ottenere questo diritto. Si è presentata con il marito, il proprio fiduciario, alle 9 puntuale. Il Comune ha messo a disposizione del notaio per gli appuntamenti la stanza del segretario comunale, un giorno prefissato ogni mese. Il servizio è gratuito, si paga solo una marca da bollo di 14 euro che deve essere apposta nel documento che poi viene fotocopiato. Dopo di lei altri due residenti, un uomo e una donna.

«È stata per me una forte emozione», racconta Codato, «perché finalmente dopo tre anni travagliati è stato raggiunto l'obiettivo. Un grazie particolare va al sindaco, riuscito a far passare questo importante diritto civile. Tre anni fa assieme all'associazione Angolo Acuto, Orange e Wake-up, avevamo raccolto 320 firme depositate nelle mani dell'allora sindaco. La pratica però non aveva avuto buon esito con la precedente amministrazione: oggi, ripeto, sono e siamo contenti perché in uno Stato laico un simile diritto deve essere assolto. Se si è messa in moto una grande discussione sulle dichiarazioni anticipate lo dobbiamo a papà Beppino Englaro, che con grande dolore e costanza si è battuto per la dignità e la scelta personale nel difficile momento di fine vita. Oggi in Italia non esiste una legge che regolamenti questo diritto, ma io aggiungo per fortuna, perché quanto il Parlamento stava per varare prevedeva alimentazione e idratazione forzata, anche con il parere contrario della persona interessata. Auspico», conclude Codato, «che il prossimo governo riveda completamente questa aberrante imposizione politica del precedente governo Pdl-Lega-centristi». «Abbiamo dato un servizio e una riposta ai cittadini che ce lo chiedevano», commenta il sindaco Andrea Follini, «io devo ancora pensare se avvalermi del servizio, ma l’importante è che si possa farlo e ci sia questa opportunità». Per i residenti che desiderano lasciare per iscritto cosa vogliono accada loro quando a causa di una malattia o di un incidente non saranno più in grado di far conto sulle proprie facoltà basta contattare il Comune.

Marta Artico

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