Ecco i nomi e i volti degli ebrei deportati dai due manicomi
Trascorsi i 70 anni di “silenzio” previsti dalla legge, escono dagli archivi le cartelle cliniche dei pazienti ebrei deportati dagli ospedali psichiatrici di San Servolo e di San Clemente nell’ottobre 1944, corredate da fotografie, documenti amministrativi e annotazioni tratte dai diari clinici. Un viaggio attraverso la barbarie nazifascista tra visite preparatorie alla deportazione da parte di ufficiali fascisti, le descrizioni e i giudizi espressi dai medici, le vicissitudini personali di quelle persone. Un itinerario documentario per ricordare nomi, volti e frammenti di una tra le più tragiche vicende umane della Shoah, al centro di una mostra che la San Servolo Servizi inaugurerà oggi, alle 11.30, nell’ambito del programma cittadino dedicato alla Giornata della Memoria 2015.
Un’inaugurazione che sarà preceduta dalla posta di una “Pietra d’inciampo” in memoria dei pazienti deportati, come altre ne sono state posate tra i masegni della città, sui luoghi delle deportazioni, in memoria delle persone che hanno perso la vita. La cerimonia è aperta a tutti: linea 20 in partenza da San Zacacria alle 11.10. La storia manicomiale dell’Isola di San Servolo inizia nel 1725 con il ricovero del primo alienato, sotto la direzione dei “padri ospitalieri” di San Giovanni di Dio Fatebenefratelli, e si conclude, dopo più di due secoli, nell’agosto 1978, in seguito all’emanazione della “Legge Basaglia”.
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