È morto Tito Canal, scoprì le origini romane della laguna

VENEZIA. Archeologo autodidatta. Con una grande passione per la storia antica e un amore smisurato per la sua laguna. Ernesto Canal, detto «Tito», ricercatore e studioso, ispettore onorario della Soprintendenza, è morto ieri mattina all’Ospedale civile all’età di 94 anni. Con lui Venezia perde un punto di riferimento importante. Uno dei massimi esperti della storia delle origini. Colui che per primo – tra la diffidenza dei cattedrattici – aveva scoperto insieme al professor Wladimiro Dorigo le origini romane di Venezia. Il suo prezioso lavoro era stato riconosciuto solo in anni recenti. Con la nomina a ispettore del ministero, il premio «Veneziano dell’Anno» nel 2013. E la pubblicazione in volume del lavoro di una vita.
Cinquant’anni di ricerche in laguna, con la sua barchetta tra canali, barene, velme. 175 i siti archeologici scoperti, oltre 90 mila i reperti ritrovati e consegnati ai musei veneziani. Anfore, ceramiche, vasetti. E resti che certificano oggi quello che si è ignorato per secoli. L’occupazione romana, le strade, la portualità alto medievale a partire dal VII secolo, che aveva in laguna centri e strutture importanti. Le pietre realtine e le chiese sommerse, i conventi distrutti. Le tracce di una storia antica che ha dato origine alla civiltà veneziana. Canal girava per ore e ore gli spazi lagunari, a bordo della sua barchetta. Viveva con la sua pensione, spendeva i suoi soldi in ricerche. Pagava di tasca sua le costose analisi del Carbonio 14, per dimostrare quello che lui riteneva sicuro e gli altri non accettavano. «Era un grande», lo ricorda l’amico di una vita Franco Tonello, subacqueo che lavorava con lui e lo ha assistito fino all’ultimo. Le foto le scattava Ettore Lagomarsino, con l’Equipe veneziana di ricerca. «Una parte importante della nostra storia», dice. Giovanni Caniato lo ricorda come uno studioso di prima grandezza. I funerali di Ernesto Canal si terranno lunedì alle 11 nella chiesa dei Mendicanti.
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