È morto l’architetto Bortoluzzi una bissona per l’ultimo saluto

Addio a Franco Bortoluzzi. Si è spento ieri - all’età di 80 anni, ma ancora attivissimo - l’architetto veneziano che era stato uno dei punti di riferimento della progettazione pubblica a Venezia. Per decenni dirigente dell’assessorato all’Urbanistica del Comune, Bortoluzzi è stato architetto e progettista di alcuni dei più importanti complessi di edilizia residenziale pubblica della città, come la Sacca San Girolamo a Cannaregio nei terreni dell’ex Istituto San Marco. Bortoluzzi ha già fatto dono al Comune di una serie di progetti sul nuovo terminal di piazzale Roma interrato, e poi sui nuovi insediamenti abitativi a Sant’Elena. Migliaia di case, servizi, verde e impianti sportivi nell’area dell’ex cantiere Actv.
Tra i soci fondatori dell’Associazione Settemari, lo scorso anno aveva presentato nella sede dell’istituzione il suo ultimo libro, “Progetto Venezia”, una sorta di vademecum operativo per gli interventi sulla città d’acqua. Progetti già realizzati, di qualità indiscutibile – come quello dell’ex Istituto San Marco, dormitorio malfamato, abbattuto e trasformato in case moderne ma con il mattone a vista, con gli archi, la darsena e l’affaccio sulla laguna. Oppure il primo progetto della Certosa e il suo recupero a isola produttiva e parco.
Progetti anche già pronti, regalati all’amministrazione comunale che però non sono mai stati discussi e non hanno mai visto la luce. Come appunto le case per il ceto medio – in social housing – negli ex cantieri Actv a Sant’Elena, che potrebbero ora essere realizzate dal Comune nell’ambito della ristrutturazione ambientale e urbanistica legata alla dismissione dello Stadio Penzo. Il nuovo piazzale Roma, diviso su due livelli, le case galleggianti al Tronchetto e alla Marittima, quando le grandi navi dovessero andare altrove. Bortoluzzi è un grande visionario, ma anche un veneziano che i problemi della sua città li conosce bene.
«Castoro tra i castori», lo aveva definito il suo grande amico, l’ex sindaco Mario Rigo. Pochi mesi fa ha consegnato al sindaco Luigi Brugnaro un “decalogo” molto particolare per affrontare i problemi dell’emergenza turistica. «Soluzioni semplici, dal costo relativo», diceva. La prima è quella di applicare biglietti differenziati per le linee Actv. Cari in Canal Grande, almeno 10 euro. Più accessibili per chi sceglie di arrivare a San Marco «per linee esterne», cioè percorrendo il Canale della Giudecca. Un principio urbanistico da sempre annunciato, mai messo in pratica.
Seconda proposta, quella di riprogettare i vaporetti. Gli imbarchi e gli sbarchi, i posti per le valigie che adesso sono diventate un grande ingombro, un ostacolo per i passeggeri. Infine, i pontili da riposizionare, con i Gran Turismo lontani dall’area marciana. Proposte che rimangono attuali anche se Franco Bortoluzzi non c’è più.
Martedì alle 11 nella Basilica di San Giovanni e Paolo l’ultimo saluto con l’omaggio della bissona della Settemari. —
Enrico Tantucci
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