E’ morto il pittore Franco Batacchi
Nella serata della Vigila di Natale - sopraffatto da un tumore contro il quale ha combattuto a lungo - si è spento Franco Batacchi: pittore, incisore, scultore, artista e critico d’arte di spessore internazionale e - in particolare tra gli anni Settanta e Ottanta - giornalista d’intuito sul fronte dei media allora più innovativi, dalla fondazione nel 1975 di Televeneto (seconda televisione italiana privata via cavo) a quella di Venezia 7, settimanale attento alla politica e cultura della città, che tra il 1982 e il 1988 si impose per il taglio irriverente, ironico, ma sempre documentato, dei suoi articoli e per le sue beffe, come la distribuzione di 10 mila coupon per consumazioni gratuite nei caffè della Piazza in occasione del Carnevale.
Nato a Treviso nel 1944 - avrebbe compiuto 68 anni il 5 gennaio - Batacchi aveva scelto Venezia per vivere e qui ha formato la sua arte e la sua professione giornalistica. La sua storia di artista ha mosso i primi passi nell’atelier del padre Francesco: ed è proprio di questi giorni la mostra che la galleria Perl’A di San Samuele sta dedicando a padre e figlio, con l’esposizione «Batacchi, una famiglia di artisti». Cinquant’anni nel mondo dell’arte hanno portato le opere di Franco Batacchi in oltre 300 esposizioni collettive in Italia e nel mondo, in tre Biennali d’Arte (una in qualità di relatore), mentre il ministero dei Beni culturali ha patrocinato sue esposizioni antologiche al Palazzo del Senato di Milano, al Museo nazionale di Villa Pisani a Stra e alla Biblioteca nazionale di Napoli. Tra le note artistiche che lo hanno reso famoso, anche l’«identikit» del vero volto di Cristoforo Colombo, eseguito in occasione delle celebrazioni genovesi del 1992.
Franco Batacchi ha rappresentato un pezzo di vita della città, culturale e politica. Socialista negli anni di De Michelis e Rigo, ma con spirito indipendente, prima dell’esperienza di Venezia 7 - che negli anni Ottanta ha tenuto a balia un’intera generazione di giornalisti veneziani - con Gianni De Michelis aveva fondato il settimanale SpecialeNordest, lanciando quel neologismo politico che Giorgio Lago ha reso celebre a livello nazionale. Caposervizio delle pagine della cultura del quotidiano «Il Diario di Venezia», poi il lancio di «Marco Polo 2000»: 146 pagine patinate a colori, operazione troppo ambiziosa per reggere dal punto di vista finanziario. Giornalismo e arte nella vita di Batacchi, anche nel consiglio direttivo della Fondazione Bevilacqua la Masa. Da critico d’arte - tra altre opere - ha firmato per De Vecchi una «Guida dell’arte moderna e contemporanea» tradotta e pubblicata anche all’estero.
Lascia le tre figlie, che stanno organizzando le esequie per i prossimi giorni.©RIPRODUZIONE RISERVATA
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