E intanto gli scout dell’Agesci continuano a preservare l’isola

Eugenio Pendolini

Quarant’anni di cura e dedizione. Una festa celebrata ieri dagli scout di tutta Venezia proprio sull’isola di Mazzorbetto, tra attività di svago e riflessione. Ma anche un’assemblea per pianificare le attività future, in attesa che venga rinnovata dal Comune la concessione in favore dell’Agesci Venezia e isole. Scaduta lo scorso novembre, infatti, deve ancora essere prorogata per ritardi provocati dalla pandemia. Fatto sta che ieri, per l’intera giornata, settanta capi scout di tutta Venezia si sono dati appuntamento nell’isola della laguna nord. Una giornata passata in compagnia è trascorsa sotto una giornata di sole, all’insegna di attività come la canoa è il tiro con l’arco. In chiusura, un momento celebrativo durante il quale sono state ripercorse le tappe e i risultati raggiunti negli ultimi quarant’anni, con il coinvolgimento di centinaia di giovani e il recupero di edifici abbandonati. Sull'isola in passato sorgevano il monastero di Sant'Eufemia e la pieve di San Pietro, poi un forte austriaco che venne presto abbandonato fino alle guerre mondiali, durante le quali fu usato per scopi bellici. Nei primi anni successivi alla guerra, il forte fu usato come colonia fino all’abbandono. «L’idea dietro a questa festa», spiega Francesco Campostrini, responsabile di zona, «è di sentire nuovamente il legame di questa isola. Siamo di fronte a un anno di ripartenza, le attività con i ragazzi in questo periodo di pandemia non sono diminuite. Tanto è vero che gli iscritti quest’anno sono cresciuti del 10%. Abbiamo avuto una sessantina di nuove adesioni, che si aggiungono ai 700 ragazzi iscritti all’Agesci di Venezia, dietro cui ci sono altrettante famiglie che hanno riconosciuto che siamo un riferimento per i ragazzi. Nella nostra attività mettiamo al centro l’incontro all’aria aperta e questo inevitabilmente ci avvantaggia». Nei mesi di pandemia, i volontari non si sono mai fermati. Non appena possibile hanno continuato a recarsi a Mazzorbetto curando le piante, tenendola pulita e aggiustando quanto il tempo inevitabilmente danneggia. «Oggi, sicuri del rinnovo da parte del Comune di Venezia della concessione in scadenza», aggiunge Campostrini, «guardiamo al futuro con gioia, forza e speranza. Abbiamo progetti per reinvestire le nostre energie nell’Isola di Mazzorbetto e farne sempre più luogo libero e aperto alla città e al mondo. Vogliamo tenere viva con il nostro servizio l’isola, non solo per i più di 2200 scout del Comune di Venezia o per i più di 25 mila in Veneto, ma anche per le decine migliaia di persone che da tutta Italia e dal Mondo hanno conosciuto questa realtà».

Negli anni le attività hanno riguardato Il restauro ecologico delle aree verdi, con l’eliminazione di vegetazione invasiva e la piantumazione di specie alloctone. È ancora il recupero dei prati e della manutenzione per conservarne lo splendore. L’Agesci ha anche provveduto al collegamento con la rete idrica ed elettrica e la messa a norma dei pochi impianti esistenti. A partire dal 2000 poi, con il contributo e il supporto del Comune di Venezia, l’Agesci ha portato a termine diversi interventi di ristrutturazione degli edifici. «In questi quarant’anni», conclude Campostrini, «si è arricchita questa parte di laguna con campi scout e non, eventi di formazione per scuole e gruppi sportivi, servizi televisivi e documentari, viaggiatori da ogni parte del mondo e si è fatta porto sicuro per famiglie di escursionisti lagunari».



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