«E il Comune cosa paga?»
L'Unione atei (Uaar): «Ormai è emergenza laicità»

La costruzione del palco costituisce una delle parti più costose della visita papale
Nei giorni della beatificazione di Giovanni Paolo II e a una settimana dall'arrivo a Venezia e Mestre di Benedetto XVI, l'Unione degli atei e degli agnostici razionalisti (Uaar) di Veneto e Friuli ha organizzato in Piazza Ferretto l'atto conclusivo della «Settimana sos Stato laico». Con «I sapori della laicità» l'Uaar ha voluto ricordare le sue posizioni, ma anche criticare quanto accade attualmente in Italia. «Abbiamo deciso di promuovere una petizione da sottoporre all'Amministrazione comunale - spiega Catia Vigato - Vogliamo sapere esattamente quanto costerà la visita del Papa al Comune e quindi alle tasche dei veneziani. Se ci sono state spese a carico di Ca' Farsetti, questo non è giusto: che se le paghi il Vaticano. Proteste il prossimo weekend? Non ce lo avrebbero permesso, ma comunque siamo per affrontare i problemi democraticamente». Secondo quanto indicato dal Patriarcato solo due giorni fa, il costo complessivo della visita del Papa ammonta a 1,5 milioni di euro, ma non ci sarebbero voci a carico del Comune. Certo, poi l'Amministrazione dovrà ragionare su Polizia municipale, tecnici, interventi di Veritas per il verde e altre voci. E qui si concentra infatti la critica dell'Uaar. «La scelta della data di questa nostra iniziativa non è casuale - prosegue Catia Vigato - Questo perchè viviamo un momento di emergenza sul fronte della laicità in Italia. Pensiamo solo alle discussioni sul testamento biologico, ai messaggi mediatici che continua a inoltrare il Vaticano e a una classe politica che non risponde a quel 20 per cento laico della popolazione. Benedetto XVI non lo rifiutiamo come leader religioso, ma non accettiamo che i costi delle sue visite possano ricadere in qualche modo sulle tasche dei cittadini. Il Vaticano, ogni anno, costa agli italiani quanto una mezza Legge Finanziaria». L'iniziativa di ieri in Piazza Ferretto ha visto ogni circolo provinciale Uaar presente affrontare un tema diverso: dal testamento biologico alla sessualità, dalla religione a scuola alle coppie di fatto, distribuendo volantini e accogliendo nei gazebo i cittadini che chiedevano informazioni. «Siamo un movimento in crescita - conclude la portavoce del circolo veneziano - in un rapporto numerico, in Italia per ogni attivista Uaar ci sono quattro laici simpatizzanti. Puntiamo sulla scienza. Il vero stimolo deve essere la ragione, non la superstizione».
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