E' fallita la «Birreria Gallo Nero»

Cavallino. Stesso destino anche per l'impresa edile di Giampietro Rigutto
L’esterno della Birreria Gallo Nero a Ca’ Pasquali che può ospitare 750 persone
L’esterno della Birreria Gallo Nero a Ca’ Pasquali che può ospitare 750 persone
 
VENEZIA.
Le due società di Giampietro Rigutto hanno chiuso i battenti. Nei giorni scorsi i giudici del Tribunale di Venezia hanno dichiarato fallite la «Birreria Gallo nero sas» di Ca' Pasquali e l'impresa edile «Rigutto Giampetro e C. sas» con sede nel centro storico veneziano, al civico 1063 di San Marco, a due passi dalla Piazza, in zona San Gallo.
 L'impresa edile lavorava da tempo sia nel centro storico sia a Cavallino-Treporti, aveva una decina di dipendenti ed era considerata una ditta affidabbile, ma la crisi nel settore edile ha colpito tutti, anche imprese più importanti, ma a questo si è aggiunta l'«avventura» della birreria. Un anno fa, proprio nel febbraio del 2010, era stato inaugurato a Ca' Pasquali il «Gallo nero».  Ecco come l'aveva descritta lo stesso titolare in quei giorni. «Un'enorme birreria artigianale con un impianto per la fermentazione del luppolo del valore di circa 500 mila euro appena aperta non risparmia le sorprese. Puntiamo sulla qualità - spiega il gestore Gianpietro Rigutto, birraio per passione - investendo molto in questa struttura con ben 750 posti a sedere e costi di gestione che toccano i 2.000 euro al mese di solo smaltimento rifiuti. Durante la ristrutturazione ho trovato personalmente - racconta Rigutto - mezzo sotterrato dai calcinacci, un tappo in ceramica della Società Birra San Marco, nome che assunse dal 1908 la celebre Fabbrica Birra Venezia, antica produzione di birra artigianale nata nella città lagunare nel 1835».  Una struttura enorme, ricavata da una grande e vecchia stalla, che è costata enormi sforzi finanziari a Rigutto e che, presumibilmente, non ha dato i frutti economici sperati, anche perchè soltanto durante i mesi estivi nella zona c'era un numero di potenziali clienti, quello formato dalle migliaia di turisti dei paese dell'este e del Nord dell'Europa, che in affetti l'hanno frequentata. Ma durante l'autunno e l'inverno impossibile vederla piena ma anche difficile vedere tanti tavoli occupati nonostante la birra artigianale prodotta fosse di qualità.  E' stato Rigutto a chiedere il fallimento delle due attività e i giudici, appurata l'esistenza delle condizioni previste dal codice civile, hanno accolto la richiesta. Toccherà al curatore fallimentare Aidi Mazzato recuperare i libri contabili e relazionare al giudice delegato Andrea Finanzia e ai creditori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia