«Due operatori in pausa pranzo e servizio sulle spiagge libere»

Le richieste dell’Associazione nazionale assistenti bagnanti Berton (Unionmare): le presentino agli opportuni tavoli istituzionali 
F.ma. - G.ca.

la polemica

«Bisogna che venga previsto nelle ordinanze di balneazione dall'estate 2022 il secondo bagnino obbligatorio in torretta durante la pausa pranzo fra le 12.30 e le 15.30 e durante il rischio per mare mosso». È questa la principale richiesta rivolta dall'Associazione nazione assistenti ai Bagnanti alle autorità e ai Comuni. «Si tratta di salvare vite» spiega il presidente Anab, Guido Ballarin «quindi in situazioni fortemente a rischio a livello statistico per pericolo di annegamento, situazioni che vedono attualmente la presenza di un solo bagnino in servizio in torretta che in caso di salvataggi multipli non è sufficiente».

Fra le richieste principali anche quella di attivare il servizio di salvamento nelle spiagge libere. «Lì il servizio di assistenza ai bagnanti non è mai stato attivato» commenta Ballarin «I Comuni per risparmiare si limitano a posizionare cartelli che avvisano dell'assenza di monitoraggio e del pericolo conseguente della balneazione ma non bastano. Più volte abbiamo assistito a tragedie nelle spiagge libere oppure alla necessità che queste aree sguarnite di sicurezza vengano coperte dai bagnini che monitorano aree confinanti. Servirebbe invece l'acquisto di torrette di ultima generazione che resistono al vento ed alle intemperie da posizionare nelle spiagge libere predisponendo il servizio di salvataggio con due bagnini».

«Infine» conclude Ballarin «dovremo trovare una modalità più incisiva per scoraggiare la balneazione quando viene issata la bandiera rossa. Abbiamo assistito quest'anno all'anarchia più completa col mare mosso».

Temi sui quali ci si può confrontare, ma non attraverso proclami, quanto piuttosto sedendo agli opportuni tavoli istituzionali. È questa la posizione di Alessandro Berton, presidente di Unionmare Veneto, sindacato dei balneari.

«In merito al nuovo soggetto rappresentativo costituito tra i bagnini» spiega Berton «non abbiamo nessun problema ad aprire un confronto e un dialogo, ma se nasce un' associazione che si definisce nazionale, dovrebbe come prima cosa trovare un' interlocuzione con i soggetti istituzionali che già operano nel territorio, invece questa associazione non ha mai preso alcun contatto nè con il Sib nazionale, nè tanto meno con Uniomare Veneto. Sta emergendo un' antipatica quanto discutibile contrapposizione secondo cui i bagnini sarebbero gli angeli custodi, mentre i gestori sono solo degli imprenditori che vogliono speculare. Questo è inaccettabile. Vorrei ricordare che gli addetti al salvataggio assunti non sono liberi professionisti. E sono formati e dotati di tutto il materiale necessario, proprio dalle aziende». Come dire: sono i gestori che li mettono in condizioni di operare al meglio delle possibilità. —



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