Due mesi per una morfologica, le carenze di specialisti all’Angelo fanno aumentare le attese

In difficoltà il reparto di Ostetricia e Ginecologia, dove la mancanza di medici si traduce in problemi per le gestanti nel prenotare esami specialistici

Il reparto di Ostetricia e Ginecologia all'Angelo
Il reparto di Ostetricia e Ginecologia all'Angelo

La carenza di personale mette in crisi il reparto di Ginecologia dell’Angelo. Nelle ultime settimane, prenotare un’ecografia morfologica è stata un’impresa non da poco per le pazienti che hanno visto i giorni scorrere, senza avere una data ipotetica per la visita che deve essere effettuata entro la ventiduesima settimana.

«La Direzione dell'Azienda sanitaria sta monitorando da tempo la presa in carico delle pazienti per l'ecografia morfologica, stante la progressiva diminuzione degli specialisti in grado di effettuare l'esame, ed ha fin qui garantito il rispetto dei tempi» spiega l’Uls, sottolineando che «Da qualche settimana, a fronte dell'accentuarsi del problema e di alcune richieste che non sono state prese in carico in modo puntuale, la distribuzione del lavoro è stato riprogrammato, ed è stato potenziato il coinvolgimento delle équipe ospedaliere di Ostetricia e Ginecologia».

Una situazione che si colloca all’interno di uno scenario più ampio, dove a mancare sono sempre più operatori sanitari che spesso scelgono di entrare nel privato, dove i turni sono meno oppressivi e lo stipendio maggiore.

Anche la trentacinquenne mestrina Silvia Zoia racconta di aver impiegato due mesi per cercare di prenotare la morfologica all’Angelo. Due mesi di chiamate per capire quando e se fosse stato possibile fissare la visita.

Era la metà di gennaio quando Zoia ha provato a prenotarlo, online. Nessuna data disponibile. Allora chiama il Cup, le dicono di aspettare, che l’avrebbero richiamata. Ma il telefono non squilla. Manda un primo sollecito, nulla. Poi richiama e le ripetono ancora che l’avrebbero ricontattata, ma anche stavolta non avviene.

Intanto i giorni passano, il 13 marzo va di persona al Cup dell’Angelo per sollecitare nuovamente la prenotazione, il 21 manda una mail all’Urp a cui il giorno dopo rispondono dicendole – ancora – che l’avrebbero richiamata loro.

«Ero ormai alla ventiduesima settimana e non mi dicevano nulla. È una vergogna, ti spingono ad andare privatamente» commenta «Ma chi non può? Chi non può permettersi di pagare per un esame?». Poi la famosa chiamata arriva. «Mi hanno chiesto di andare il pomeriggio stesso, ma ho un’attività e non posso mollare tutto così» spiega, sottolineando come la chiamata sia arrivata solo dopo essersi rivolta alla stampa. «La prossima volta, anziché passare dal Cup passerò direttamente da voi» ironizza, non senza una punta di amarezza.

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