Dori: «Mira ha fatto il suo» Pavanello: «Ne accogliamo 21»

Sulla delicata e spinosa questione dell’accoglienza ai miranti, intervengono i neoeletti sindaci di Mira e Mirano, Marco Dori e Maria Grazia Pavanello. «Sull’accoglienza ai richiedenti asilo»,...
Sulla delicata e spinosa questione dell’accoglienza ai miranti, intervengono i neoeletti sindaci di Mira e Mirano, Marco Dori e Maria Grazia Pavanello. «Sull’accoglienza ai richiedenti asilo», sottolinea Marco Dori, «Mira ha fatto la sua parte. Ha aderito al programma Sprar e ha accolto un numero di migranti superiore per la città a quello stabilito dal ministero. L’invito va perciò agli altri comuni della città metropolitana, per il semplice fatto che molti di questi non hanno accolto e non intendono nemmeno accogliere la quota loro spettante». Prosegue: «Se invece lo facessero, la situazione sarebbe meno complicata per tutti».


Mira, va ricordato, in tutto il suo territorio accoglie oltre 160 richiedenti asilo sparsi tra l’ostello della gioventù di Giare, la casa alloggio per migranti della Caritas “San Raffaele” in via Riscossa, l’ex albergo “Bepi el Ciosoto” a Malcontenta e la cooperativa Olivotti a Mira Taglio.


In tante occasioni in queste ultime settimane, la presenza dei migranti nel comune più popoloso della Riviera del Brenta è diventata oggetto di dibattito elettorale tra i diversi candidati sindaci in corsa.


Nel frattempo anche la sindaca di Mirano appena rieletta Maria Rosa Pavanello, sottolinea come la cittadina che amministra finora abbia fatto la propria parte. «Accogliamo con lo status di rifugiati politici», spiega Pavanello, «aderendo alla rete Sprar sin dal 2014, 21 migranti in prevalenza donne e bambini. Persone che non hanno creato alcun tipo di problema». Prosegue: «Esiste poi sul territorio una rete di accoglienza gestita da realtà solidaristiche e cooperative che hanno fatto finora la loro parte e che sono collegate alla Prefettura». Conclude: «Come numero di richiedenti asilo, dunque, Mirano soddisfa i criteri stabiliti dal rapporto con il numero di abitanti».


Alessandro Abbadir


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