Dopo il museo, il cibo: all’M9 la carne di FC1920 e i piatti fusion di 9 Bistrot

Dalla carne alla griglia ai panini al vapore mutuati dalla tradizione cinese rivisitati per stuzzicare il palato.
L’M9 inizia a decollare non solo sotto il profilo legato alla cultura in senso stretto, ma anche dal punto di vista più glamour, in grado di renderlo un luogo vivo della città.
Ieri sera, prima inaugurazione – su invito, cui ne seguirà una seconda venerdì - di FC1920, il ristorante della famiglia Fedalto per gli amanti della carne che aprirà ufficialmente al pubblico sabato e che ha scelto di far conoscere le sue specialità a clienti selezionati. Una corsa contro il tempo, quella del locale che ha preso casa nello spazio dell’ex-convento del XVI secolo: fuochi a induzione in cucina per via dei vincoli che sussistono in tutto lo spazio museale, griglia per la cottura, 100 etichette di vini, carni speciali (chianina romagnola e marchigiana, maialino da latte, agnello scozzese e molto altro) e paste fatte in casa. Oltre 100 posti a sedere e vista mozzafiato.
L’identità del nuovo luogo della ristorazione mestrina parte dal lontano 1920, anno in cui famiglia Fedalto ha iniziato la sua storia di passione per il commercio delle carni, che si snoda tra generazioni da Cesare a Nicola, con la sua conoscenza delle carni e delle materie prime di eccellenza del panorama gastronomico.
Gli invitati hanno iniziato ad arrivare attorno alle 20, accolti da Alberto, addetto di sala: in cucina la chef Susanna.
Oggi, invece, aprirà 9 Bistrot, il ristorante cocktail bar caffetteria comunicante con il museo. «Nessuna inaugurazione per noi» spiega Andrea Carcanella, rappresentante della società Molo Venezia che gestisce oltre all’omonimo locale anche Bistrot 55 e tutti i punti ristorativi della Biennale di Venezia, «vogliamo farci strada un po’ per volta e farci conoscere per la nostra offerta. Credo in questa città - forse anche perché vedo, grazie anche alla sfida vinta di Bistrot 55, che la sera si popola - che le persone vogliono uscire e sono convinto che nell’arco di qualche anno i locali aumenteranno».
Finché non aprirà Caffè Diemme Italian Attitude, 9 Bistrot farà servizio caffetteria sin dal mattino con orario museale 10-24. Da un lato cocktail bar, sia all’ora di pranzo che la sera: aperitivi, beverage, servizio bar pensato e curato da esperti del settore. Il pomeriggio caffetteria. A pranzo e sera un menù che unisce la tradizione a proposte fusion rivisitate: come la «mezza», sorta di tapas da gustare con un bicchiere di vino, oppure, una pasta e fagioli o le croquette di baccalà, più local. Spazio ai primi con pasta e gnocchi: tutto fatto in casa, assicura Carcanella. E soprattutto espresso. I secondi prediligeranno il pesce, le pietanze vegetariane e una linea di burger realizzati con il «bao», il pane al vapore orientale. Dolci montati al momento. Il locale al terzo piano? «Per quello si deve attendere primavera». —
Marta Artico
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