«La tassa rifiuti è troppo alta», don Antoniazzi striglia Veritas
Il parroco dei Santi Gervasio e Protasio di Carpenedo: «Paghiamo tutto l’anno come un albergo di Cortina. Il Centro merita un contributo per la rigenerazione dei beni»

«Più ancora mi pesa la tassa della spazzatura per il Centro di Solidarietà Cristiana Papa Francesco (18 mila euro l’anno): Ma come? È il più grande centro di rigenerazione dei beni che altrimenti produrrebbero centinaia di tonnellate di spazzatura all’anno: meriteremmo noi di ricevere un contributo».
A scrivere è don Gianni Antoniazzi, parroco dei Santi Gervasio e Protasio di Carpenedo, il quale dedica il foglietto parrocchiale di questa domenica, proprio alle tasse, lamentandosi del fatto che il Centro di solidarietà cristiana Papa Francesco agli Arzeroni, punto di riferimento della città intera, dove tantissime persone convergono per ogni necessità, versa 18 mila euro di Tari, che secondo il sacerdote, sono una cifra elevata per il servizio che svolge a favore della società, l’ambiente e la gente. «Fin dal principio» scrive il parroco «Papa Francesco ha chiesto che le tasse fossero pagate da tutti. Le tasse tutelano i poveri e sono la prima strada per il bene comune. Quanto paga dunque la parrocchia?».
Don Antoniazzi snocciola le cifre, in trasparenza: «Quest’anno fra le attività svolte in patronato, nel Centro Infanzia e altro ancora, versiamo circa 60.000 euro, ossia 27.637 euro di conguaglio per il 2024 e circa 31.640 euro di anticipo per il 2025.
Tanto? Poco? A questi soldi andrebbero aggiunte le innumerevoli tasse indirette: per esempio, sul gas, sulla benzina, sull’energia elettrica e via dicendo. Mi pesa? No, perché i soldi dovuti sono impiegati per il bene comune. Un poco mi pesa pagare due volte: sull’energia elettrica, per esempio visto che prima paghiamo le accise (sono tasse) e su quelle anche l’Iva».
Poi, il sacerdote passa a quello che non ritiene giusto: «Resta scandalosa la tassa della spazzatura su Malga dei Faggi (ieri 1.663,44 euro): paghiamo tutto l’anno come un albergo di Cortina, mentre usiamo la casa tre mesi all’anno e solo per il bene dei ragazzi».
Poi passa all’opera di carità sogno realizzato di don Armando Trevisiol: «Più ancora mi pesa la tassa della spazzatura per il Centro di Solidarietà Cristiana Papa Francesco (18. 000 euro l’anno): Ma come? È il più grande centro di rigenerazione dei beni che altrimenti produrrebbero centinaia di tonnellate di spazzatura all’anno: meriteremmo noi di ricevere un contributo. Quando poi sento che alcune realtà (i partiti e molto altro ancora) sono esentate da ogni spesa, un po’ di confusione mi viene».
Edoardo Rivola, vicepresidente della Fondazione Carpinetum e presidente dell’associazione Il Prossimo, che dal 2021 sviluppa l’economia circolare al Centro Papa Francesco, per insegnare a vivere senza sprechi, chiarisce il quadro: «Il Papa Francesco fa un grossissimo servizio per la società e il tessuto cittadino. Andiamo da chiunque ci chiami e recuperiamo tantissimo materiale che altri getterebbero via e che Veritas dovrebbe smaltire: lo facciamo con i nostri dipendenti e i volontari e quello che dobbiamo gettare lo paghiamo, a fronte di tutto questo ci piacerebbe che Veritas ci venisse incontro».
Rivola fa presente che quando la macchina del Prossimo e del Papa Francesco si muove – almeno due consegne e due ritiri al giorno – fa un doppio servizio perché dà una mano a chi lo chiede: smaltiamo quanto non è utilizzabile, ma potremmo lasciarlo sul ciglio della strada e farlo ritirare a Veritas, con un costo notevole per tutti. «Ricordo che abbiamo dovuto chiudere il Centro 45 giorni da quanto materiale avevamo in magazzino da smaltire».
Il legno, ad esempio, va spaccato e messo in un cassone, ogni volta il costo è di 240 euro, all’anno 5 mila, che si aggiungono ai 18 mila di Tari. Chiude: «Abbiamo avuto un incontro con i vertici Veritas, sono stati disponibili, abbiamo illustrato loro quello che facciamo, sono rimasti colpiti, ora speriamo ci diano una mano».
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