Domani a Treviso l’addio al giovane suicida per i debiti

Si svolgeranno domani, nella chiesa di Cristo Re di Treviso, i funerali del 32enne che si è ucciso lunedì sera nel magazzino di Venezia Expo, in via Pascoli. Il 32enne mestrino si è impiccato e a...
Via Pascoli, Mestre
Via Pascoli, Mestre

Si svolgeranno domani, nella chiesa di Cristo Re di Treviso, i funerali del 32enne che si è ucciso lunedì sera nel magazzino di Venezia Expo, in via Pascoli.

Il 32enne mestrino si è impiccato e a trovarlo è stato uno dei suoi datori di lavoro allertato dal padre del ragazzo. Il corpo, privo di vita, è stato rinvenuto lunedì sera intorno alle 22. Sul posto sono intervenute le volanti della questura. Il ragazzo non ha lasciato alcun scritto per spiegare il suo gesto. Ma in diversi sapevano che non riusciva più a sopportare le conseguenze del debito maturato durante la gestione di una ditta di informatica, che aveva creato con un amico. Una situazione comunque gestibile, a sentire i familiari e l'ex socio. A dare l'allarme è stato il padre che non lo aveva più sentito dal mattino. Ha chiamato diverse volte al cellulare, senza ottenere risposte. Non è stato trovato nemmeno dalla compagna con la quale conviveva da cinque mesi. Il padre a quel punto ha chiamato il datore di lavoro che si è recato in azienda. O meglio nel magazzino dell'azienda in via Pascoli. Qui ha visto che la porta era aperta. È entrato e ha fatto la tragica scoperta: il ragazzo era impiccato al soffitto. Inutile qualsiasi tentativo di soccorso. Ha quindi avvisato il 118 e la polizia. Il ragazzo non ha lasciato biglietti o lettere per motivare il gesto estremo. Ma chi lo conosceva ha spiegato alla polizia che probabilmente il gesto è da collegare ai debiti maturati dalla società di informatica creata con un amico cinque anni fa e poi chiusa nel 2012, perché non reggeva economicamente.

Qualche mese, e anche in questi giorni, sono cominciate ad arrivare delle cartelle esattoriali di Equitalia relative alla chiusura dell'azienda. Andava ripetendo che ci avrebbe pensato lui e quindi i familiari non dovevano preoccuparsi. Comunque per il socio e per la famiglia era una situazione ampiamente gestibile e non grave da un punto di vista finanziario.

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