Dolo non dimentica Falcone, l'agente sopravvissuto alla strage: "La verità deve ancora emergere"

DOLO. “Dobbiamo far luce, deve emergere la verità. Oltre alla mafia c'erano tante parti della politica e dei servizi segreti deviati collusi con i poteri mafiosi dietro alla strage di Capaci. Lo dobbiamo a tutte quelle persone come il giudice Giovanni Falcone che hanno perso la vita a lottando per la legge e la giustizia".
A dirlo a Sambruson di Dolo alla cerimonia organizzata in ricordo della strage di Capaci, è stato ancora emozionato al ricordo, Luciano Tirindelli, agente appartenente alla scorta del giudice Falcone, sfuggito alla strage solo per una casualità , un cambio turno.
Con Tindarelli c'era a Sambruson anche il presidente del Tribunale di Venezia Salvatore Laganà che ha sottolineato nel suo intervento l'importanza del messaggio di legalità alle giovani generazioni. Messaggio, ha detto Laganà che con le scuole chiuse purtroppo quest'anno non è potuto arrivare come negli anni passati.
L'appuntamento in memoria - una messa commemorativa celebrata dal parroco emerito del paese Don Amelio - è stato organizzato dalla Camera territoriale degli avvocati della Riviera del Brenta e del Miranese, presieduta dal l'avvocato Stefano Marrone.
Una lettera di apprezzamento e plauso dell'iniziativa è stata inviata nei giorni scorso all'avvocato Marrone anche dal vescovo di Padova Claudio Cipolla ( diocesi a cui appartiene Dolo e Sambruson).
A presenziare c'erano anche tanti sindaci della Riviera del Brenta e del Miranese, una terra negli anni Novanta del secolo scorso segnala dalle scorribande e dalle azioni della mafia del Brenta a cui capo c'era il boss Felice Maniero Alessandro Abbadir
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