Docenti e studenti bocciano la vendita dei palazzi
È stata bocciata la proposta di «vendita tramite permuta» riguardante i tre palazzi universitari (Ca’ Bembo, Ca’ Cappello e Palazzo Cosulich) in cambio della palazzina ex Enel. La valutazione dell’operazione è stata data dal tavolo tecnico composto da docenti, personale amministrativo e rappresentanti degli studenti nel corso di sette riunioni svoltesi nell’arco di alcuni mesi, senza la partecipazione del rettore che «per quanto più volte e con insistenza invitato, non ha preso parte ai lavori».
La risposta negativa è stata spiegata in 27 pagine dettagliate, a partire dai metri quadri (10.406 dei tre palazzi contro i 6632 dell’ex Enel) che non permetterebbero la realizzazione dell’iniziale motivazione del Rettore di unificare il polo linguistico, rendendo necessaria la fruizione di altri spazi. Poi si passa alle postazioni: per 332 persone nell’ambito universitario dai docenti al personale sono previste solo 76 postazioni in spazi comuni e disponibili a rotazione, perdendo inoltre 176 postazioni dedicate allo studio individuale e 42 postazioni al computer.
Il capitolo più scottante è sulla questione economica. L’Agenzia delle entrate ha abbassato il valore minimale e sembra non aver considerato il valore storico. Il tavolo si chiede come sia possibile che l’acquisto dell’ex Enel sia lo stesso di quando dieci anni fa fu acquistato il complesso gemello Malcanton Marcorà con il doppio della metratura 12 mila mq al costo di 42 milioni. Si attende ora il commento del rettore. (v.m.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia