Dissequestrati farmacia e mobili

Il pubblico ministero Francesca Crupi, su richiesta dell’avvocato Mauro Serpico, ha dissequestrato sia i locali dell’ex farmacia di campo Santo Stefano, che ora si è trasferita in un locale di fronte alla chiesa, sia della boiserie e degli altri arredi il legno (in particolare fregi). La vicenda nasce da una causa tra il proprietario del locale, l’avvocato Massimo Dian, e l’inquilino e farmacista Francesco Londero, che dopo il sequestro si è trovato indagato per appropriazione indebita degli arredi antichi.
Stando a Dian, Londero non avrebbe potuto portarsi via gli arredi dopo lo sfratto, ma avrebgbe dovuto lasciare i locali (da sempre ospitavano una farmacia) e a dargli ragione c’è anche un provvedimento della Soprintendenza per i beni paesaggistici e architettonici di Venezia, che ha posto il vincolo sull’antica farmacia ed è anche grazie a questo che il denunciante ha ottenuto il sequestro, in modo che l’arredamento antico non sparisse. L’avvocato Serpico, difensore di Londero, però, ha sostenuto che nel contratto d’affitto firmato tra le parti era previsto che il suo cliente potesse portarsi via mobili e fregi e, comunque, visto che li ha sistemati nel nuovo negozio, che non dista neppure cento metri da quello vfecchio, sarebbe del tutto evidente che era in buona fede e che credeva di agire con tutte le ragioni, altrimenti avrebbe fatto sparire boiserie e tutto il resto per non farle trovare. Infine, il legale sostiene che la disposizione della Soprintendenza risale solo a pochi giorni fa, riporta infatti la data del 3 ottobre scorso.
La rappresentante dell’accusa, dissequestrando tutto, ha restituito il locale di proprietà di Dian al legittimo titolare, disponendo che mobili e fregi rimangano dove sono, ma ha restituito una parte dei mobili - quelli che non sono antichi.- a Londero. In corso, tra l’altro, c’è una causa per sfratto che Dian ha ottenuto dal giudice civile per morosità dell’inquilino, che evidentemente aveva smesso di pagare l’affitto.(g.c.)
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