Discarica di via Teramo Il commissario Vadalà dispone nuove verifiche
MIRA. Nuovi accertamenti sull’area della discarica di rifiuti abusivi di via Teramo prima di procedere alla definitiva messa in sicurezza: sono stati chiesti dal commissario governativo alle discariche abusive, il generale dei carabinieri Giuseppe Vadalà. Gli accertamenti riguarderanno un’area più ampia di quella che finora ha interessato la zona di Borbiago.
A spiegarlo è l’assessore all’Ambiente del Comune di Mira Maurizio Barberini. «Siamo a conoscenza che il commissario governativo» spiega Barberini «ha disposto ulteriori accertamenti nell’area inquinata di via Teramo. Un’area che va messa in sicurezza con un intervento al quale sono stati stanziati nel corso degli anni consistenti fondi pubblici».
Ci saranno controlli su terreni e falde acquifere che finora non erano stati monitorati in questo modo, cioè verificando nello specifico se vi è il rischio anche in questi casi di pesanti contaminazioni di materiali chimici.
Nel 1998 in via Teramo, a Borbiago si scoprì che, negli anni ’60 e’70 erano stati sepolti di nascosto centinaia di fusti tossico-nocivi (in un primo tempo si parlò di 7000 ma la cifra non venne mai accertata con esattezza) provenienti da Porto Marghera. Un anno dopo della vicenda si occupò una commissione parlamentare d’inchiesta, ma la bonifica definitiva dell’area da allora deve ancora essere fatta. Da qualche anno la gestione della bonifica della discarica è in capo a un commissario governativo.
A Mira comunque un’indagine di inizio 2000 sulle discariche abusive di veleni ne aveva ha censite undici. Oltre a via Teramo, fra le più rilevanti vi è quella delle “Terre Rosse” o i cumuli di ceneri di pirite in via Bastie a Dogaletto. «Il piano di rimozione delle migliaia di tonnellate di ceneri di pirite prosegue» spiega Barberini «anche se a rilento». La discarica delle “Terre rosse “si trova a due passi dall’area lagunare.
Fra le altre discariche rilevanti è quella della C&C, in via Foscara a Malcontenta, dove ci sono cumuli con sostanze inquinanti, come le diossine.
Intanto si terrà questa sera alle 19 in municipio a Campolongo l’assemblea pubblica organizzata con il Comune, Arpav che fornirà i risultati delle analisi dei campioni prelevati nell’ex cava di via Rivelli aBojon, dove è stata rinvenuta una discarica abusiva molto estesa con presenza di amianto. Interverranno Mirco Zambon, responsabile del servizio Arpav e Carmen Mucignatto che ha eseguito i controlli.
La discarica abusiva nella zona di via Rivelli si estende su seimila metri quadrati ed è stata classificata pericolosa dall’Arpav e dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe), per la presenza di amianto e veleni industriali. Sono materiali scaricati fra il 1968 e il 1972, provenienti spesso da lavorazioni nell’area di Porto Marghera. —
Alessandro Abbadir
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia