Discarica abusiva a Torre di Mosto

TORRE DI MOSTO. Ancora un caso in cui le campagne vengono usate come una discarica impropria. Stavolta è successo a Torre di Mosto e a finire nei guai è stato un 70enne titolare di un’azienda agricola. All’interno della sua proprietà, sul retro del capannone adibito a essiccatoio, gli agenti della polizia provinciale hanno riscontrato la presenza di uno scavo di circa 37 metri cubi, che era già stato riempito in parte da rifiuti di varia natura. Il primo sopralluogo della polizia provinciale risale allo scorso ottobre, ma gli accertamenti sono andati avanti a lungo e sono proseguiti fino alle ultime settimane.
Sul luogo si è recato anche il personale dell’Arpav di Venezia per effettuare dei rilievi e prelevare dei campioni di terreno. Quindi la polizia provinciale ha provveduto ad apporre i sigilli all’area, posta sotto sequestro su disposizione dell’Autorità giudiziaria, che ha già aperto un fascicolo e avviato un procedimento penale per la violazione delle norme in materia di smaltimento dei rifiuti.
Sulla vicenda si è mosso, di conseguenza, anche il Comune che ha provveduto a emettere un’ordinanza, firmata dal sindaco Camillo Paludetto, per imporre al proprietario di avviare la bonifica dell’area, le cui procedure sarebbero già state attivate.
Il Comune ha prescritto al proprietario di predisporre innanzitutto un piano di caratterizzazione ambientale per lo smaltimento dei rifiuti, che dovrebbe essere consegnato in municipio proprio in questi giorni. Successivamente all’approvazione del piano da parte degli enti competenti, potranno iniziare le operazioni di bonifica. Non è la prima volta che nel torresano vengono alla luce forme irregolari di smaltimento rifiuti. In passato altri depositi abusivi erano stati scoperti anche dai carabinieri, di recente nella zona di Musile.
Giovanni Monforte
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