Dibattito sul libro del giudice Piero Tony
VENEZIA. Dibattito sul discusso libro edito da Einaudi del giudice, ora in pensione, Piero Tony domani all’Ateneo Veneto alle 16. «Io non posso tacere» ha suscitato discussioni e polemiche, che sicuramente domani si ripeteranno, visto che a discuterne, oltre all’autore, ci saranno l’avvocato Renato Alberini, presidente della Camera penale lagunare, il giudice veneziano Paolo Corder, ex membro del Consiglio superiore della magistratura, e i giornalisti Gianluca Amadori, presidente del Consiglio dell’ordine del Veneto, e Peter Gomez, direttore del Fatto Quotidiano on line.
«Sarebbe bello, sarebbe un sogno dire che è solo un problema di riforme, di risorse, di scelte del governo, di leggi fatte e di leggi non fatte». di legge nel libro, «C’è anche quello, sí, ma il problema è nostro, prima di tutto, e fino a quando non capiremo che c’è tanto che non va, e che quel tanto riguarda non solo l’esterno, bensí anche l’interno della magistratura, la sua anima e la sua cultura, rimarremo inerti ad assistere a un grave e progressivo deterioramento di credibilità e autorevolezza, due condizioni necessarie per l’accettazione di qualsiasi giudizio. E allora no, francamente non posso tacere». L’Associazione nazionale magistrati gli aveva subito risposto esprimendo «profondo dissenso per le affermazioni contenute nel libro laddove l’autore, che per molti anni ha esercitato l’attività di magistrato in Toscana, ricoprendo anche il ruolo di presidente del tribunale per i minorenni di Firenze e di procuratore della Repubblica di Prato (è stato a lungo anche giudice istruttore a Venezia), ha ritenuto, solo dopo essere andato in pensione, di pubblicare un testo dalla valenza oggettivamente delegittimante dell’intero Ordine Giudiziario, in quanto intessuto di giudizi del tutto infondati».
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia