«Diamo l’ok all’idrovia Padova-Venezia»

Il Porto recepisce la mozione del Consiglio regionale: «Canale o direttrice di trasporti? Zaia decida»

L’Autorità Portuale di Venezia non ha nulla in contrario a «inserire i collegamenti fluviali dell’asse idroviario Fissero-Tartaro-Canalbianco e l’idrovia Padova-Venezia nell’ambito portuale», come chiede la mozione approvata recentemente in consiglio regionale. «Ma spetta prima alla Regione Veneto», precisa il presidente Paolo Costa, «decidere se utilizzare l’idrovia Padova-Venezi come canale scolmatore per prevenire allagamenti o come un’utilissima direttrice trasportistica, utile per tutto il Veneto e l’intera Pianura Padana. Il nuovo Piano regolatore dovrà permettere al porto di Venezia di rimanere competitivo rispetto agli orizzonti temporale 2030 e 2050 di pianificazione infrastrutturale europea».

Dunque, spetterà al governatore Luca Zaia decidere se l’idrovia che collega Venezia a Padova lungo l’asse della Riviera del Brenta verrà finalmente utilizzata per migliorare la rete dei trasporti. In tal senso, il consiglio regionale ha detto d i avere le idee chiare, come dimostra la mozione presentata dai consiglieri Barison, Giorgetti, Donazzan e Ruzzante e approvata a stragrande maggioranza in aula con una deliberazione a sostegno del progetto del canale idroviario tra Padova e l'Adriatico da inserire nel Piano regolatore del porto venezian».

La mozione con la relativa deliberazione è stata votata da 46 dei 50 consiglieri regionali presenti. L'unico grande porto in Italia dotato di uno scalo fluviale con servizi diretti è quello di Venezia. Va ricordato che il porto veneziano ha già attivato una linea fluviale di navigazione interna - che collega Venezia a Mantova e Cremona attraverso il canale navigabile Fissero Tartaro Canalbianco - con servizi che trasportano merci alla rinfusa e servizi bilanciati che trasportano container su chiatte in grado di caricare l'equivalente di 2 treni merci o 60 camion.

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