Deve pagare la multa due volte
JESOLO. Pagare la multa stradale entro cinque giorni dalla notifica con la riduzione del 30% può risultare un boomerang. Perché, si sa, anche un semplice conteggio ha varie interpretazioni, quando c’è di mezzo la pubblica amministrazione e quindi l’odiosa burocrazia. Lo ha imparato a sue spese Diana Corradi, 29enne di Cornuda (Tv) e dipendente di una azienda della zona, colpevole di essere in vacanza in Croazia quando, nell’estate del 2014, le è stata recapitata a casa una multa per aver superato i limiti di velocità in centro a Jesolo.
L’occhio elettronico piazzato ai bordi della strada ha immortalato il veicolo e, puntuale come la sfortuna, il 30 luglio il postino le ha notificato la multa di circa 200 euro. Diana, però, in quel periodo era appunto in vacanza, così non ha potuto ricevere la raccomandata. Seguendo i consueti iter, il 9 agosto le è arrivata la comunicazione di “compiuta giacenza” e il 13 le è stato comunicato che la raccomandata era depositata alle Poste.
«Io però sono tornata dalle ferie solo il 16 agosto», racconta la giovane, «e il giorno stesso sono andata a onorare la sanzione, sfruttando lo sconto del 30% previsto per chi paga entro 5 giorni e sborsando circa 135 euro». Niente da fare, però. Quando si tratta di multe non bisogna mai stare tranquilli. Infatti, a gennaio 2016, quindi un anno e mezzo dopo il pagamento, Diana Corradi ha ricevuto una nuova raccomandata da parte del Comune di Jesolo. Nella missiva, continua la 29 enne trevigiana, mi si contesta di aver pagato la sanzione ridotta non entro i cinque giorni, me entro i sette. La polizia municipale, infatti, conta il tempo dal 9 agosto, dalla notifica di compiuta giacenza, e non dal 13 da quando mi è stata realmente notificata dopo la giacenza. Io comunque sono tornata il 16 e, a mio giudizio, i giorni dovrebbero partire da quando uno ritira fisicamente la comunicazione».
Alla fine Diana Corradi, per evitare ricorsi dall’esito incerto e forieri di ulteriori spese, deve tirare fuori altri 240 euro, comprensivi soprattutto di sanzioni suppletive per il presunto errore commesso.
«Io guadagno poco più di mille euro al mese», conclude la giovane, «per me la cifra richiesta è molto impegnativa soprattutto perché la ritengo ingiusta». E viene da credere che le multe servono davvero solo per fare cassa. (g.cod.)
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