Detersivo contraffatto, un raggiro da quasi 5 milioni di euro

Sequestrate oltre 53.500 confezioni contraffatte di detersivo, per un valore di 470 mila euro. I finanzieri di Mirano hanno denunciato  41 persone e scoperto 36 società appositamente create ed utilizzate per immettere in commercio il prodotto contraffatto, in danno dei consumatori e della salute.
La truffa dei detersivi
La truffa dei detersivi

MIRANO. L'hanno chiamata Operazione “Power Brand”. Sequestrate oltre 53.500 confezioni contraffatte di detersivo, per un valore di 470 mila euro. La compagnia della Guardia di Finanza di Mirano ha scoperto la truffa per oltre 4,8 milioni di euro. Nell'ambito di indagini nella quotidiana lotta alla contraffazione e alla commercializzazione di prodotti non sicuri. sono state sequestrate 53.551 confezioni di un noto detersivo anticalcare, contraffatto ed illegalmente commercializzato. L’attività dei Finanzieri del Comando Provinciale di Venezia, grazie alla segnalazione di un cittadino, ha condotto alla denuncia di 41 persone, nonché alla scoperta di 36 società appositamente create ed utilizzate per immettere in commercio il prodotto contraffatto, in danno dei consumatori e della salute.

È partita da un cittadino che aveva acquistato il prodotto contraffatto da un supermercato di Mirano l’indagine che ha portato a scoprire la colossale truffa del detersivo anticalcare prodotto con scarti di lavorazione. L’uomo si era insospettito dal colore pallido del “solito” prodotto e dalla chiusura non perfetta della confezione, che lo avevano consigliato a fare una segnalazione. Dopo di lui, stesso sospetto per una casalinga di Vicenza. A quel punto è scattata l’indagine e la maxioperazione della Guardia di Finanza in tutta Italia, che ha portato le Fiamme Gialle fino a Pisa, dove gli scarti venivano confezionati e vicino a Bologna, da dove arrivavano i flaconi contraffatti. La merce contraffatta veniva poi distribuita in tutta Italia con marchi di alta gamma, ma prodotto scadente e a prezzi stracciati che invogliavano l’acquisto. Dal 2014 tuttavia non risultano più partite di prodotto alterato in commercio. Escluse dunque per i consumatori ulteriori sorprese.

La banda aveva escogitato questo sistema per vendere sul mercato ingenti quantitativi di prodotto detergente proveniente dagli scarti di lavorazione di una nota azienda della Riviera del Brenta, operante nel settore.


L’organizzazione criminale, a conoscenza delle dinamiche relative al ciclo produttivo, caratterizzate da rigidi ed alti standard qualitativi, che comportano un ingente scarto di lavorazione, e dei costi dello smaltimento, acquistava i residui della lavorazione per produrre un altro tipo di detersivo con caratteristiche diverse dall’originale ed immetterlo sul mercato.


In realtà il sodalizio criminale non faceva nulla di ciò ma, dopo avere impacchettato il detersivo ottenuto con gli scarti di prodotto dentro confezioni identiche a quelle originali, lo vendeva alla grande distribuzione a prezzo estremamente concorrenziale, in spregio della salute dei consumatori, tratti in inganno e allettati dal prezzo conveniente, e della buona fede degli operatori commerciali del settore della grande distribuzione.

Con questo trucco sono finite sul mercato su scala nazionale, 621.994 confezioni di detersivi alterati per un valore di 4.882.000 euro.

L’operazione “Power Brand”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Venezia, ha così consentito di disarticolare l’intero sistema di frode e di sgominare l’associazione per delinquere che lo ha ideato, nonché scoprire ben 36 società in tutto e per tutto simili, nella denominazione, a quelle più note e rinomate del settore, create al solo scopo di fingere l’esistenza di una filiera di produzione lecita, per schermare invece l’illegale provenienza del prodotto e trarre così in inganno gli operatori della grande distribuzione, con l’evidente scopo di renderli incapaci di comprendere la reale provenienza della merce che acquistavano e favorendo così l’immissione sul mercato globale.

In tutta Italia, le Fiamme Gialle di Mirano hanno denunciato 41 soggetti, sequestrato 53.551 prodotti contraffatti, per un valore di mercato di oltre 473.000 euro, oltre ai beni strumentali impiegati per la realizzazione della frode e tolti dal mercato i prodotti pericolosi per la salute umana.


 

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