De Mattia è morto d’infarto
MESTRE. È morto per arresto cardio circolatorio e non soffocato dal fumo dell’incendio che ha devastato il suo appartamento: l’autopsia effettuata dal medico legale Antonello Cirnelli - su incarico della Procura - ha chiarito che il cuore di Luciano De Mattia, 69 anni, si è fermato lo scorso giovedì pomeriggio sul pianerottolo di casa, al quinto piano di un palazzo al civico 59 di via Bembo, mentre il suo appartamento andava a fuoco. L’analisi del medico legale ha così confermato l’ipotesi della prima ora, ovvero che l’uomo sia stato stroncato da un infarto, forse per lo choc, mentre la sua casa andava in fiamme a causa di un incendio - per altro poi spento rapidamente dai pompieri, una volta intervenuti - sviluppatosi in un angolo della cucina perché l'uomo si era dimenticato un elettrodomestico acceso. L'allarme era stato lanciato verso le 15 dell’1 agosto, quando un inquilino del quarto piano ha cominciato a sentire odore di bruciato, è salito e ha visto che la porta d'ingresso dell'appartamento di De Mattia era aperta. L'uomo era in casa, nel corridoio, che barcollava, quasi incapace di parlare, come in uno stato di choc. Probabilmente stava cercando l'uscita, ma non riusciva a raggiungerla. Il vicino ha cercato di aiutarlo a uscire - hanno ricostruito poi i vigili del fuoco - ma De Mattia è caduto a terra, anche sbattendo la testa. Mentre altri vicini avvisavano le forze dell'ordine e il fumo cominciava a uscire dalla finestra dell'appartamento affacciata su via Bembo, l'uomo ha cercato di portare fuori il 69enne, senza però riuscirsi, fino a quando sono arrivanti gli agenti delle volanti che hanno sollevato De Mattia e l'hanno steso sul pianerottolo condominiale. I vigili del fuoco hanno provato a rianimare il 69enne con i defibrillatori, in attesa dell'arrivo dei medici del Suem. I medici ce l'hanno messa tutta, per circa mezz'ora, con massaggi cardiaci, defibrillatori e farmaci, ma per l'uomo non c'è stato nulla da fare.
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