Darsena San Felice, Guarnieri e soci nei guai

Chioggia. Potrebbero dover risarcire la ditta per 3 milioni di euro
La darsena di San Felice al centro di un lungo contenzioso con il Comune
La darsena di San Felice al centro di un lungo contenzioso con il Comune
 
CHIOGGIA.
Sfumato l'accordo per il risarcimento alla società San Felice. I titolari, vincitori nel ricorso al Consiglio di Stato che ha condannato il Comune a risarcire il danno causato dalla giunta Guarnieri nel bloccare il progetto della darsena, si sono nuovamente rivolti al Consiglio di Stato per ottenere il risarcimento di 3.824.294 euro. Del nuovo ricorso sono stati informati gli ex amministratori, tra cui l'ex sindaco Fortunato Guarnieri, e gli ex assessori Gianni Grasso, Mauro Bisto e Roberto Bisto, che potrebbero essere chiamati a rispondere di tasca propria al danno arrecato. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato di marzo, che ha definitivamente decretato la responsabilità del Comune nel danno arrecato alla società «Porto turistico San Felice», l'amministrazione aveva 180 giorni di tempo per proporre una somma a titolo di risarcimento. La proposta del Comune non è stata accettata dalla società che il 19 novembre ha presentato una nuovo ricorso al Consiglio di Stato per chiedere la liquidazione del danno. In base alla prima sentenza il danno era stato stimato in 3.824.294 euro e da quella cifra intende partire la società. La proposta di conciliazione del Comune era stata molto più bassa. «La nostra proposta è stata respinta - spiega l'ex sindaco Romano Tiozzo - ora sarà il giudice a stabilire l'esatto importo che va risarcito. Il 25 novembre, con una lettera, ho ritenuto opportuno informare gli ex amministratori che la società si è rivolta al Consiglio per il risarcimento e che una volta chiuso il contenzioso potrebbero essere chiamati a risponderne in solido dato che si sono assunti la responsabilità di fermare un progetto pur in presenza di pareri tecnici contrari. Sono decisioni che hanno assunto loro, senza passare per il Consiglio comunale. Non è la prima volta che hanno assunto decisioni considerate poi illegittime dal tribunale. So che la Corte dei conti ha già aperto un fascicolo». (e.b.a.)

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