Darsena del Lido causa giudiziaria sui progettisti
La darsena del Lido double-face con il cambio di progettista in corso d’opera. Il nuovo porto turistico che Est Capital dovrebbe realizzare a San Nicolò nell’ambito della ristrutturazione dell’ex Ospedale al Mare, fa discutere non solo per il suo possibile impatto, ma anche per la causa ancora aperta di fronte al Tribunale nei confronti della società guidata da Gianfranco Mossetto, mossa dall’architetto veneziano Luciano Parenti, autore del progetto preliminare dell’opera, ma poi escluso per la redazione del definitivo, affidato invece all’architetto Carlo Magnani, già rettore dell’Iuav. Una causa che riguarda sia il diritto d’autore sull’opera - da cui Parenti è però uscito sconfitto di fronte ai giudici - sia il pagamento del compenso pattuito con Est Capital per il progetto. «Ero stato io a proporre l’idea della darsena a San Nicolò a Est Capital con la mia società Arché - spiega Parenti - visto che stavo già progettando una struttura analoga a livello regionale nell’area veneziana e si poteva contare sulle procedure accelerate garantite dal commissario al Palacinema Vincenzo Spaziante. L’accettazione fu immediata, anche perché Est Capital intuì i possibili sviluppi economici dell’iniziativa per l’operazione dell’Ospedale al Mare e mi fu commissionato il progetto preliminare dell’opera». Un progetto eseguito e approvato dalla Conferenza di Servizi sul Lido. Ma qui arriva l’inghippo. «L’accordo con Est Capital - spiega Parenti - prevedeva che io avrei curato la progettazione definitiva della darsena se la società avesse vinto la gara bandita dal Comune per l’Ospedale al Mare. Ma la società all’ultimo momento non si presentò alla gara, adducendo problemi di fidejussioni bancarie, salvo però aggiudicarsi subito dopo la commessa a trattativa privata, visto che il bando andò deserto. A questo punto, EstCapital mi comunicò, senza alcuna spiegazione, che, dopo una riunione sul progetto, aveva deciso di cambiare il progettista dell’opera, ritenendosi da me svincolata, non essendoci stata nessuna gara». Così i 310 mila euro legati al progetto non sono mai stati pagati da Est Capital a Parenti, che ha fatto causa, rivendicando la paternità del progetto, oltre che l’idea. «Sul diritto d’autore mi è stato dato torto, e non so perché - commenta - ma mi limito a osservare che il mio progetto di darsena doveva tenere presente la vicinanza con un’area Sic ad alto valore ambientale, da non toccare. Nel nuovo progetto di Magnani, quei vincoli ambientali sembrano non valere più, perché la sua darsena insiste anche su parte di essa». Non è una novità il cambio di progettista a sorpresa sulle grandi opere del Lido. Era già successo per il nuovo Palacinema, che doveva essere progettato dallo Studio 5+1 e Rudy Ricciotti - vincitori del concorso della Biennale - ma sostituiti senza motivo in fase di progetto definitivo dall’architetto Carlo Cappai. (e.t.)
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