Dalla scomparsa al corpo abbandonato sotto il viadotto

La vicenda dell’omicidio di Lucia Manca, 52 anni, bancaria dipendente dell’Antonveneta inizia il 7 luglio dello scorso anno. Quel giorno Renzo Dekleva, il marito della donna, denuncia ai carabinieri...

La vicenda dell’omicidio di Lucia Manca, 52 anni, bancaria dipendente dell’Antonveneta inizia il 7 luglio dello scorso anno. Quel giorno Renzo Dekleva, il marito della donna, denuncia ai carabinieri la scomparsa della moglie. Racconta che al mattino, poco dopo le 6,30, la donna era uscita di casa per recarsi a prendere il pullman e raggiungere il posto di lavoro. Da poco aveva preso servizio alla filiale dell’Antonveneta di Preganziol. Ma alla banca la donna non era mai arrivata. L’allarme era scattato quando il direttore non vedendola aveva chiamata prima a casa e poi il marito. Una scomparsa apparsa, fin da subito, strana. Infatti quel mattino nessuno vede la donna percorrere i cento metri che separano la sua abitazione dalla fermata del bus per Treviso. Nessuno la vede salire in pullman. I carabinieri organizzano le prime ricerche. E ben presto si convincono che la donna abbia fatto una brutta fine e cominciano a cercare il cadavere di Lucia Manca. Le indagini poco alla volta ricostruiscono cosa ha fatto la donna la sera prima della scomparsa e cosa ha pure fatto il marito. Inevitabile emerge un rapporto di coppia che si era incrinato, tanto che Dekleva aveva una relazione extraconiugale. Le indagini fanno emergere delle incongruenze nel racconto dell’uomo e le bugie raccontate di volta in volta ad amante e moglie. Il 6 ottobre, vengono rinvenuti dei resti umani sotto a un viadotto a Cogollo del Cengio. C’è il sospetto che siano quelli della donna di Marcon. A novembre la conferma del Dna e due settimane fa la certezza che Lucia è stata ammazzata. A stabilirlo il medico legale di Vicenza Andrea Galassi. Il medico ha stabilito che la donna è stata soffocata. La perizia sarà depositata la prossima settimana. (c.m.)

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