Dalla Cina a Villa Salus per le nuove tecniche chirurgiche

Dalla Cina per imparare le nuove tecniche di chirurgia della mano, negli interventi eseguiti per ridare funzionalità a questo arto in chi soffre di una forma spastica grave. È il caso del dottor...

Dalla Cina per imparare le nuove tecniche di chirurgia della mano, negli interventi eseguiti per ridare funzionalità a questo arto in chi soffre di una forma spastica grave. È il caso del dottor Oscar Su Jiang, 36 anni, arrivato a Villa Salus dal Dipartimento di chirurgia della mano dell’Huashan Hospital – Fudan University, il più grande di Shanghai. È stato presente all’ultimo intervento eseguito dall’equipe che comprendeva il dottor Paolo Panciera di Villa Salus, la luminare francese Caroline Leclercq e il dottor Daniele Gianolla di Castelfranco Veneto. Hanno operato un paziente molisano di 27 anni spastico dalla nascita a causa di una paralisi cerebrale infantile, a seguito di una emorragia cerebrale per fragilità dei vasi cerebrali per un parto prematuro. I chirurghi sono intervenuti sul braccio destro. I muscoli flessori di gomito, polso e dita, affetti da importante spasticità, sono stati trattati con la tecnica della neurectomia iperselettiva. In pratica per ogni muscolo si identifica il nervo motore e lo si segue fino all’entrata nel muscolo stesso. Si riconoscono i suoi rami terminali utilizzando uno strumento che si chiama neurostimolatore, e li si conta. Del totale dei rami abitualmente si eliminano i due terzi, a volte anche di più, poiché dipende da quanto è spastico il muscolo e da quanto si vuole rilassarlo. Il risultato di questo intervento è la riduzione del tono spastico del muscolo e causa di contratture viziose, dolore, incapacità di utilizzare l’arto o difficoltà nelle attività della vita quotidiana. L’intervento rientrava nel corso di aggiornamento in chirurgia della spasticità e della tetraplegia organizzato a Villa Salus, e a cui partecipano chirurghi degli ospedali di Terni, Padova, Modena, Firenze, Torino e Catania.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia