Dal bosco di via Caboto spunta una vecchia villa

Ci sono voluti tre giorni per disboscare tutto e svelare quel che è stato celato per almeno vent’anni nell’intrico di alberi, rovi ed edera di via Caboto, una stretta strada tra via Colombo e Riviera Marco Polo, poco lontano da piazzale Cialdini.
In settimana sono arrivate le gru di una impresa specializzata, pagata dalla proprietaria dell’area, e dopo tre giornate di lavoro, tutt’altro che facile, dall’intrico di verde storico, è saltata fuori una bella villetta della vecchia Mestre, abbandonata da decenni.
Gli anziani abitanti della zona lo sapevano che lì c’era una casa. Un passante non lo avrebbe mai detto. Avrebbe notato, invece, l’incuria di un verde che era arrivato a scavalcare la recinzione e sotto cui era difficile anche parcheggiare la macchina, a ridosso del cancello.
Storie di incuria e abbandono nella zona centrale di Mestre dove sono tanti gli immobili abbandonati. Dal rudere di via Sarpi alle case abbandonate di Ca’ Marcello, la lista dei ruderi cittadini è molto lunga e far intervenire i proprietari è difficile. Specie se non si trovano.
Una di queste storie è arrivata ad un finale. È quella dell’immobile di via Caboto 31, un'abitazione con scoperto, che nel corso di almeno 20 anni è rimasta disabitata e ha causato degrado e disagi a non finire. Prima di tutto per quella vegetazione cresciuta a dismisura arrivando a ricoprire completamente la casa rendendola invisibilei.
La selva di vegetazione ha portato degrado. Più volte i residenti della zona hanno puntato il dito contro quella proprietà abbandonata per motivare la presenza in zona di topi. Un habitat che ha scoraggiato anche l’arrivo di senza fissa dimora che, diversamente da altre parti, qui non sono mai entrati a dormire mentre invece, si è scoperto poi, le api hanno trovato dietro le imposte di legno rotte, lo spazio per creare un favo e produrre un miele “mestrino” dalla dubbia qualità.
Debordando in strada, le piante hanno avvolto i cavi dell’illuminazione pubblica e si racconta di vari interventi periodici dei vigili del fuoco per liberare i cavi della corrente.
L’epilogo che tutti aspettavano in via Caboto, nei giorni scorsi.
Dopo anni di verbali a carico della proprietà per il degrado e i disagi alla viabilità, sono arrivati gli operai.
La proprietaria è una anziana signora che da decenni oramai vive nel Bellunese, che si era dimenticata di quella casa di via Caboto. Della donna si erano perse le tracce, tanto che al penultimo censimento era anche stata cancellata dall’anagrafe comunale perché non trovata nella casa.
Alla sezione di Mestre della Polizia municipale, il responsabile Stefano Gianolla, spiega che è merito della caparbietà dell'Istruttore Capo Mariella Cacciatori se si è riusciti dopo un lungo lavoro di ricerca a rintracciare la proprietaria e a farla intervenire.
C’è voluta una ordinanza urgente del sindaco di Venezia, nel ruolo di autorità sanitaria, per sbloccare la situazione. L’atto è stato notificato tramite i vigili urbani di Belluno. La proprietaria ha mandato così gli operai e dopo tre giorni di lavoro la vecchia casa è tornata visibile, ripulita. Anche se abbandonata.
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