Curato per la malattia sbagliata

Per 35 anni è stato curato per la sclerosi multipla, quando la sua patologia era un'altra. Per guarire dalla siringomielia gli sarebbe bastato sottoporsi a un semplice intervento chirurgico. Al contrario, Giorgio Vianello, 74 anni, di Favaro Veneto ma originario di Chioggia, è stato sottoposto a continui esami e terapie che hanno avuto l'unico effetto di peggiorare il suo quadro clinico, provocandogli negli anni oltre ad un'invalidità permanente anche la perdita di un rene.
La prima diagnosi di “sclerosi multipla atipica” risale al 1971, quando all'età di 33 anni, Vianello viene ricoverato presso il reparto di Neurologia dell'ospedale di Venezia, lamentando difficoltà alla deambulazione, fitte dolorose agli arti e una strana sensazione di inciampare. Seguono poi numerose altre visite presso strutture pubbliche e private, tra cui un'assidua frequentazione dello studio privato del dottor Miccoli, primario dell'ospedale Malpighi di Bologna, che lo segue dal 1973 al 1998 confermando sempre il quadro precedente.
Questo è condiviso anche dai medici curanti, Mazzi fino ai primi anni '80 e Zini, infine Borim, attuale medico del signor Vianello. Per via di questa malattia, gli viene anche consentito di guidare automobili esclusivamente dotate di cambio automatico. Successivi referti dei ricoveri all'ospedale di Mestre confermano diagnosi e terapie precedenti, mentre il paziente nonostante le cure, non faceva che aggravare il suo già precario stato di salute.
Altre visite presso l'ambulatorio San Marco di Venezia e il Policlinico Villa Salus confermano la patologia e avanzano nella stessa direzione.
Solo nel 2006, quando il dottor Michieli decide di sottoporlo a una risonanza magnetica cerebrale, la diagnosi cambia: non si parla più di sclerosi multipla ma di una patologia fino a quel momento sconosciuta al signor Vianello: l'idro-siringomielia cervicale. Curioso è il fatto che nonostante la diagnosi venisse completamente ribaltata da quell'accertamento, la terapia continuò a rimanere per molto tempo pressoché invariata.
Il prossimo 9 novembre il caso sarà sottoposto all'attenzione del giudice della seconda sezione civile del Tribunale di Venezia, Luca Boccuni, in occasione della prima udienza con accertamento tecnico preventivo, nella quale Vianello sarà rappresentato dagli avvocati Rodolfo Tomassoni e Giancarlo Viti del foro di Perugia.
La colpa dei sanitari, così come contenuta negli atti depositati al momento della richiesta di consulenza e avallati dalla relazione tecnica della dottoressa Laura Paglicci Reattelli, starebbe nel non aver mai sottoposto il paziente a risonanza magnetica, esame dal quale si sarebbe potuto rilevare la presenza di lesioni demialinizzanti, segno questo inequivocabile di sclerosi multipla.
Fu proprio l'assenza di tali lesioni, rilevata tramite la prima risonanza del 2006, a consentire il rilevamento dell'errore. Per 35 anni, Vianello ha vissuto nella piena convinzione di essere affetto da un morbo invalidante e degenerativo, destinato a minare lentamente la sua integrità fisica e la sua dignità di persona. La richiesta di risarcimento del danno biologico, morale ed esistenziale presentato dal legale di Vianello interessa tutte le strutture che negli anni si sono susseguite nel sottoporre il paziente a visite e a terapie mediche, e quindi l'Asl 12 con l'ospedale di Venezia e Mestre, il San Raffaele di Milano, Villa Salus del Terraglio e il Policlinico San Marco di Mestre.
Giorgio Vianello, privato di un rene e in sedia a rotelle si trova oggi invalido al 100% e in gravi condizioni di salute. L'importo totale che i presidi sanitari si potrebbero trovare a corrispondergli in caso gli venisse riconosciuto il risarcimento del danno si aggira intorno ai 2 milioni.
Laura Fiorillo
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