Csi Altino, quando gli archeologi diventano investigatori speciali

la mostra
Inaugurata la mostra “Antenati Altinati” visitabile al Museo archeologico nazionale di Altino. Un fine settimana denso di iniziative per celebrare l'avvenimento, che ha visto anche l'apertura straordinaria serale di sabato. Si tratta di un laboratorio permanente e partecipato di storytelling a partire da un nucleo di sculture funerarie rarissime, di provenienza altinate, fino a poco tempo fa appartenenti alla collezione privata della famiglia Guarienti e recentemente acquisita da Altino.
Tra gli antenati altinati, c’è persino una scultura scomparsa negli anni Sessanta e recuperata a Dosson dai carabinieri del Comando Tutela del Patrimonio Culturale nel 2017. L’intento dell’esposizione è fare in modo che gli antenati occupino stabilmente una sala del Museo e raccontino le loro storie. E questo è stato reso possibile anche grazie alla collaborazione dei Laboratori di Epigrafia Università Ca' Foscari. I volti degli altinati scolpiti nella pietra, le loro parole incise alla base dei ritratti, sono l’immagine e la voce di chi viveva e commerciava ad Altino duemila anni fa così come loro stessi hanno voluto presentarsi.
Ma sono molte le attività e tra queste c’è la ricerca, punto fondamentale per il Museo: Università di Padova e Venezia effettuano e hanno in programma scavi e indagini nel territorio circostante, grazie alle rinnovate collaborazioni: la parte finale del mese, infatti, sarà tutta dedicata al mestiere dell’archeologo e alle ultime scoperte altinati: il 27 settembre in occasione della Veneto Night un gruppo di archeologi del 4019 (Ritorno al futuro), guiderà i partecipanti attraverso oggetti risalenti al XXI secolo ed esposti al Museo. Formuleranno ipotesi suggestive sulla loro funzione, duemila anni fa, ovviamente dopo averli ritrovati. Il 29 settembre gli archeologi di Altino, della Soprintendenza e libri professionisti, illustreranno le varie tappe dell’indagine archeologica “C.s.i. (Context Scene Investigation) Altino”. Previste molte sorprese, specialmente per i non “addetti ai lavori”. —
Marta Artico
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