Crollo pensione Luciana, la ditta patteggia
Bibione. Esce la «Margherita srl». A processo progettista e direttore
VENEZIA.
In due, i titolari della «Imprefond», se la sono cavata, mentre la titolare della «Margherita srl», la società che aveva ottenuto l'appalto e che aveva in parte subappaltato all'altra ditta, ha patteggiato una pena di cinque mesi e dieci giorni di reclusione. Infine, il progettista e il direttore del cantiere saranno processati il 17 gennaio prossimo dal giudice monocratico di Portogruaro. Lo accusa per tutti era quello di crollo colposo, quello della pensione «Luciana» di Bibione. Queste le decisione del giudice dell'udienza preliminare di Venezia Daniela Defazio che ieri, sulla base della richiesta del pubblico ministero Stefano Buccini, ha accolto la richiesta di patteggiamento di Claudio Boatto, ha prosciolto per non aver comnmesso il fatto Franco Sergas e Dario Gubertini, ha rinviato a giudizio l'ingegnere Egidio Fantuzzi e l'architetto Walter Galasso. I fatti si riferivano al 27 gennaio di due anni fa. In via delle Costellazioni sembrava che vi fosse stato il terremoto e soltanto al civico 77. Una palazzina di tre piani (la pensione), nel pieno centro della località balneare, stava rischiando all'improvviso di crollare, a causa del cedimento delle fondamenta, in seguito a dei lavori di scavo. Crepe larghe decine di centimetri si erano aperte sui muri dello stabile, ma anche sui marciapiedi, sulle strade attorno e all'interno degli appartamenti vicini. Era stata evacuata una famiglia di cinque persone, tra cui due bambine piccole, per il pericolo che la loro casa potesse essere interessata dal crollo. Sul posto decine di uomini, tra vigili del fuoco, carabinieri, Protezione civile, polizia locale. Il giorno dopo la palazzina era stata spazzata via dalle ruspe in modo che non cadesse pezzo per pezzo e per evitare rischi alle persone. A causare lo smottamento sarebbero stati i lavori che interessano l'area retrostante. Oggetto dell'opera: la demolizione di fabbricati e la costruzione di un'autorimessa interrata, ad opera della «Margherita srl» di San Stino. Il cantiere era stato impiantato nell'ottobre 2007: dopo aver demolito alcuni edifici avevano creato una voragine di 30 metri per 15, profonda 10. Da qualche tempo i residenti della zona avevano notato aprirsi piccole crepe nei muri dei loro appartamenti. Per il pm veneziano, che ha chiesto la collaborazione di un tecnico, quei lavori avrebbe dovuto essere avviati soltanto dopo aver previsto e realizzato opere di sostegno adeguate.
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