Crisi nera in Riviera del Brenta hanno già chiuso cento attività

Matterazzo, presidente dell’Ascom, fotografa la realtà e accusa il sistema di Ztl a Venezia «Il 2017 contraddistinto da una moria di negozi, l’aumento delle presenze turistiche non basta»
MIRA. «La ripresa economica che fa nascere centinaia di nuovi negozi a Venezia e Mestre, in Riviera del Brenta non c’è. Dall’inizio dell’anno hanno chiuso i battenti quasi un centinaio di esercenti nel comprensorio dei 10 comuni». A spiegarlo è il presidente dell’Ascom della Riviera del Brenta, Ennio Matterazzo, che poi punta il dito anche contro il sistema di Ztl a Venezia, che penalizza gli hotel rivieraschi con una sovrattassa di 400 euro a pullman carico di visitatori che pernottano nel comprensorio.


«Purtroppo», spiega il presidente dell’Ascom, «la crisi in Riviera per il commercio non è passata. Il 2017 finora ha visto una continua morìa di negozi a Mira, Dolo, Pianiga Fiesso e Stra, ma anche nell’area sud, a Campagna Lupia, Camponogara e Campolongo. Chiudono tanti negozi di abbigliamento, alimentari, ma anche bar, fruttivendoli e macellerie. Le nuove attività che sorgono sono pochissime e si contano sulle dita di una mano».


Per l’Ascom è tempo che i comuni facciano rete e riescano a creare momenti di aggregazione e sostegno a un comparto che con il turismo può segnare la ripartenza dell’economia dell’intera area. A Mira, durante l’estate, hanno chiuso storici negozi dopo oltre 50 anni di attività, come l’edicola di Mira Taglio di Roberto Mozzato (negli ultimi anni gestita dalla figlia) in via Gramsci e il negozio ora è in affitto. In via Nazionale, da Mira Taglio in direzione Dolo, l’area lungo via Nazionale che un tempo contava una ventina di negozi, ora ne ha circa la metà.


«Chiusi i negozi», sostiene l’Ascom, «i centri diventano dormitori e deserti di servizi. Bisogna rivitalizzare i centri con iniziative che rilancino il commercio al dettaglio».


Il turismo, quest’estate, nella trentina di hotel e bed and breakfast, lungo l’asta del Naviglio, non è andato male. «C’è stato un aumento di presenze», spiega il vicepresidente dell’Ascom della Riviera Adelino Carraro del 10%. Ma questo purtroppo non basta. A pesare come una palla al piede è la tassa che gli albergatori Rivieraschi devono far pagare ai propri ospiti che si recano a visitare Venezia. 500 euro in più a pullman di Ztl per chi non ha l’albergo dentro il comune di Venezia. Chiediamo al sindaco di Mira che intervenga in sede di Città Metropolitana per mettere fine a questa ingiustizia». L’Ascom chiederà di agire in questo senso anche a tutti gli altri Comuni della Riviera. L’amministrazione di Mira, fa sapere l’assessora Vanna Baldan, che da ottobre sarà presentato un piano di rilancio del commercio locale con possibilità di uno sostanzioso sgravio fiscale in tema di tariffa dei rifiuti per le attività produttive.


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