Crisi a Portogruaro Per i negozianti sono saldi da lacrime
di Marta Camerotto
PORTOGRUARO
Saldi invernali, a Portogruaro il commercio rimane in crisi. Nemmeno gli sconti fanno decollare l’economia locale. L’Ascom (l’associazione commercianti) registra un calo delle vendite rispetto agli anni scorsi con almeno 4-5 attività commerciali a rischio chiusura. I saldi sono iniziati ormai a partire da giovedì scorso. Nel week-end le vendite dovrebbero aver raggiunto il loro picco ma nei negozi del centro non si è vista alcuna fila fuori dai negozi né alle casse.
Eppure gli sconti esposti nelle vetrine sono allettanti e arrivano anche al 70 per cento rispetto al prezzo di partenza. A rendere il clima ancora più difficile è la mancanza di unità tra i commercianti che non cercano di unire le forze per lanciare iniziative e proposte «anticrisi». «Purtroppo i commercianti di Portogruaro non cercano la collaborazione – ha raccontato ieri Irene Guarini responsabile del negozio di intimo Christies – l’errore più grande è guardare ognuno al proprio negozio e basta senza pensare che se c’è unità possiamo fare molto altro, inoltre si possono registrare degli aumenti di vendite quando gli sconti vengono anticipati o addirittura proposti tutto l’anno».
Da Fumei le scarpe di marca vengono proposte con sconti che vanno da 25 a 50 per cento. Una scarpa da uomo Timberland da 175 euro scende a 110. Da Batista un giubbotto da donna che costava 275 euro ora si paga 137 euro e cinquanta, la metà. Eppure i dati delle vendite sono preoccupanti in tutti i settori merceologici. Non c’è settore che possa dire di essere felice.
«Siamo di fronte ad un problema grosso – ha dichiarato Massimo Zanon, presidente dell’Ascom di Portogruaro – bisogna rendersi conto che anche nella “piazza” di Portogruaro non c’è spazio per tutti, noi come associazione chiediamo che vengano messi al più presto dei limiti sulle aperture indiscriminate di grandi e piccoli esercizi commerciali, questo è sicuramente il primo passo da fare e poi c’è da pensare che i saldi di oggi non saranno più i saldi una volta con le code, tanto meno con un boom di vendite».
Le vetrine in centro storico a Portogruaro sono tutte tappezzate da percentuali e numeri. A salvarsi sono quei negozi che ormai hanno affermato il loro marchio e si rivolgono ad una ristretta cerchia di clientela che evidentemente non risente della crisi economica. «Noi non siamo andati male - ha spiegato la responsabile delle vendite della boutique “Furla Max Mara” – siamo riusciti a mantenerci una buona parte di clientela che nonostante la crisi è affezionata al nostro marchio e alla qualità che proponiamo».
Ma su un commerciante che sopravvive alla crisi, ce ne sono almeno altri dieci che invece stanno vivendo una grande sofferenza.
«Manca la clientela anche se offriamo prodotti di qualità e un marchio che si è consolidato ormai da molti anni sul mercato – ha detto ieri dispiaciuta una commessa del negozio Stefanel – purtroppo la gente non ha soldi e prima di acquistare un prodotto ci pensa molto bene o preferisce andare nei negozi più economici». Non resta che riporre un po’ di speranza nei prossimi giorni di saldi, anche se sarà dura raddrizzare una stagione storta.
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