Crac Trevitex, condanne confermate

Sentenza dei giudici d'Appello: quattro anni all'ex presidente Carive Segre
Giuliano Segre, già presidente della Cassa di risparmio di Venezia
Giuliano Segre, già presidente della Cassa di risparmio di Venezia
 
VENEZIA.
Dei sedici veneziani rimasti «incastrati» dopo il processo di primo grado sono soltanto sei quelli che la Corte d'appello di Milano ha condannato e tutti con una pena molto pesante: quattro anni di reclusione. Il più in vista di tutti, anche perchè è ancora sulla breccia, è Giuliano Segre, presidente della Fondazione Venezia da 16 anni e mezzo e prima presidente della Cassa di risparmio lagunare. Il processo è quello per la bancarotta della vicentina Trevitex, negli anni Novanta secondo gruppo tessile dopo Marzotto e fallito nel 1995 con un buco di ben 860 miliardi di vecchie lire.  Segre, in primo grado, era stato condannato a quattro anni e due mesi, come gli altri imputati, e alla fine i giudici milanesi di secondo grado hanno concesso uno sconto di due mesi a tutti grazie alla riqualificazione di una contestazioni in bancarotta preferenziale, prescritta a causa del tempo trascorso dai fatti. Oltre al presidente della Fondazione, sono stati condannati l'ex direttore generale Carive Paolo Bortoluzzi, l'ex responsabile Affari e distribuzione della stessa banca Fulvio Beltrame e i consiglieri d'amministrazione dell'istituto di credito di allora: Giorgio Longo, ex sindaco di Venezia ed ex senatore Dc, il commercialista Andrea Martin, tra l'altro un tempo revisore dei conti a Ca'Farsetti, e l'ex sindaco socialista di Jesolo Luigino Rossetto.  L'unico imputato che la Corte milanese ha assolto con formula piena, con quella «per non aver commesso il fatto), è stato l'avvocato sandonatese ed ex esponente Dc Giorgio Pavan, che in primo grado era stato condannato a quattro anni e due mesi e che evidentemente è riuscito a dimostrare di non aver partecipato, in qualità di consigliere d'amministrazione della Carive, a decisioni e votazioni sul conto della Trevitex. E' stata dichiarata la prescrizione per il tempo trscorso, invece, per l'imprenditore calzaturiero della Riviera del Brenta Renè Fernando Caovilla, l'esponente della Dc miranese Carlo Cupoli, quindi per Gianfranco Simonetto, Vito Stocco, Enzo Tagliaro e Alberto Cravero (allora direttore del Credito italiano).  Per il Consiglio d'amministrazione e quello Generale della Fondazione si pone un problema non da poco. Nello Statuto, agli articoli 20 e 21, sono previsti tra i requisiti di eleggibilità quella dell'onorabilità e, di conseguenza, se nel frattempo intervengono fatti che la mettono in discussione la decadenza o la sospensione automatica. Una condanna a quattro anni di carcere per concorso in bancarotta, intervenuta anche in secondo grado, mette sicuramente in discussione l'onorabilità, anche perchè la sentenza li ha condannati all'interdizione da qualsiasi ufficio direttivo per dieci anni. Dopo la sentenza di primo grado, comunque, il Consiglio generale si era riunito e aveva votato la fiducia a Segre, deliberando la revoca della sospensione, cosa che potrebbe accadere di nuovo.  

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