Costa Deliziosa, indagato il comandante

Tragedia sfiorata: il magistrato gli contesta il pericolo di naufragio. La Finanza ha sequestrato la “scatola nera” e altri supporti informatici



C’è un primo indagato iscritto sul fascicolo relativo alla tragedia sfiorata della Costa Deliziosa, domenica 7 luglio. E sono scattati anche i sequestri dei supporti informatici che potrebbero aver registrato dati fondamentali per ricostruire quel che è successo davanti a Riva Sette Martiri in quel tardo pomeriggio, mentre su Venezia imperversava la bufera. Il sostituto procuratore Andrea Petroni ha contestato al comandante della nave da crociera Nicolantonio Palombella il reato di pericolo di naufragio. Il numero uno della nave da crociera non è ancora stato sentito formalmente dalla Finanza a cui sono state delegate le indagini penali, dopo che in un primo momento se ne occupava la Capitaneria di Porto. Palombella ha già risposto invece alla Capitaneria a cui è affidata l’indagine amministrativa.

Si tratta, va detto, di una prima iscrizione a cui a breve - non appena i militari della Stazione Navale delle Fiamme Gialle veneziane completeranno una serie preliminare di accertamenti - potrebbero seguirne delle altre. Una iscrizione, quella del comandante Palombella, conseguente al fatto che lo stesso pubblico ministero ha disposto alcuni sequestri a bordo della Costa Deliziosa, che è stato possibile effettuare domenica scorsa, quando la nave è tornata in porto a Venezia. I sigilli sono stati posti su alcuni supporti informatici che contengono dati sulla navigazione. Quanto alla “scatola nera”, solo una coincidenza ha permesso il recupero dei dati che altrimenti, per la tipologia di apparecchiatura di vecchia generazione installata sulla Costa Deliziosa, sarebbero stati cancellati dopo 12 ore perché sovrascritti da quelli successivi. Una copia del contenuto della “scatola nera” relativo alle ore in cui la grande nave, scarrocciando per il fortissimo vento, ha rischiato di colpire i vaporetti e il ferry-boat, oltre che lo yatch Elysian ormeggiato in Riva Sette Martiri, era già stata inviata dalla Costa all’Autorità marittima che si occupa di sicurezza della navigazione. I dati sono quindi “salvi” e la Procura ne ha fatto copia. Al momento il magistrato ha nominato un consulente che ha seguito le operazioni di sequestro. Ma ogni accertamento su quanto sequestrato - e sul suo contenuto, al momento sconosciuto - verrà fatto con il contraddittorio delle parti, ovvero quando le iscrizioni sul registro degli indagati saranno completate e gli stessi indagati potranno nominare i propri tecnici di fiducia.

Intanto sul fronte delle indagini nei giorni scorsi la Finanza ha sentito gli occupanti dell’Elysian che erano a bordo quando la Costa Deliziosa si è pericolosamente avvicinata allo yatch. L’inchiesta dovrà fare chiarezza su tre punti: la catena degli ordini, le disposizioni ed il rispetto della sicurezza. C’è da capire, ad esempio, come mai la grande nave sia partita nonostante le condizioni meteo-marine in rapida evoluzione negativa. Proprio per scongiurare il ripetersi di queste situazioni di potenziale grandissimo rischio, la Capitaneria di Porto ha emanato dopo la tragedia sfiorata un’ordinanza che vieta il movimento delle imbarcazioni in genere, comprese le grandi navi, in condizioni meteo avverse. —



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